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Cronaca

Sanità: nuova inchiesta, Tedesco e Cosentino indagati per abuso d'ufficio e corruzione

L'ex assessore regionale e l'ex direttore generale della Asl di Bari coinvolti in una nuova inchiesta della Procura di Bari. Le accuse sono di concorso in corruzione e abuso d'ufficio per presunte irregolarità legate a contratti assicurativi

Un'altra inchiesta sulla sanità pugliese, questa volta pressoché sconosciuta e diventata di dominio pubblico perché la Procura di Bari ha fatto notificare l'avviso di proroga delle indagini preliminari. E' la quarta inchiesta che coinvolge il senatore ed ex assessore regionale alle Politiche della Salute Alberto Tedesco; è la quinta, invece, che chiama in causa l'ex direttore generale della Asl di Bari Lea Cosentino.

Sei le persone indagate, in concorso, per corruzione e abuso d'ufficio. Oltre a Tedesco e Cosentino, sono indagati Paolo Cappiello, consigliere delegato di 'Assidea & Delta srl', l'ex direttore amministrativo della Asl Bat Felice De Pietro, l'ex direttore amministrativo dell'Asl di Bari Luciano Lovecchio, e l'ex direttore sanitario della stessa Asl Giuseppe Lonardelli. De Pietro e Lonardelli sono stati già coinvolti in altre inchieste della Procura di Bari sulla sanità pugliese, sempre accusati di reati in concorso con Tedesco e Cosentino.

La nuova indagine della Procura di Bari, affidata al pm Desiré Digeronimo, riguarda una delibera della Asl di Bari adottata il 4 aprile 2007 per l'affidamento dei servizi assicurativi alla società 'Assidea & Delta' negli ospedali della Asl barese. In particolare, questa l'ipotesi degli inquirenti, i dirigenti Asl avrebbero prorogato il contratto milionario con la società di Cappiello, evitando di indire una nuova gara. Un modo per 'cristallizzare' gli appalti già concessi ai broker assicurativi, in linea con le indicazioni dell'allora assessore regionale, Alberto Tedesco, che aveva nominato una commissione per formulare nuove regole sulla gestione del rischio delle aziende sanitarie. In attesa che queste nuove regole fossero adottate, la giunta regionale adottò poi una propria delibera, di fatto garantendo per altri tre anni, secondo gli inquirenti, il monopolio alla 'Assidea & Delta' fino al 2010.

E' un ciclone, quello delle inchieste sulla sanità pugliese, che vede sempre più ricorrenti i nomi di Tedesco e Cosentino, mentre negli ultimi giorni altre due indagini hanno chiamato in causa anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Su Tedesco (per il quale la richiesta di arresto fu respinta dal Senato), e un'altra quarantina di persone, pende una richiesta di rinvio a giudizio per i reati di associazione per delinquere, illecito finanziamento pubblico ai partiti, concussione (anche tentata), abuso d'ufficio, turbativa d'asta, rivelazione del segreto d'ufficio, corruzione e falso. A carico del senatore (che era Pd e ora è nel gruppo misto) sono in piedi altre due inchieste a Bari: una sugli accreditamenti delle strutture sanitarie private presso il Servizio sanitario regionale e una relativa alla transazione da 45 milioni di euro tra Regione Puglia e ospedale ecclesiastico 'Miulli' di Acquaviva delle Fonti (Bari) nella quale è indagato anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. A carico di Lea Cosentino, oltre a quella odierna, ci sono altre quattro inchieste: una per falso in atto pubblico e peculato (per la quale fu arrestata il 14 gennaio 2010), un'altra per associazione per delinquere, corruzione e istigazione alla corruzione, peculato, turbativa d'asta, falso materiale e ideologico, truffa, frode in pubbliche forniture (che coinvolge i fratelli Tarantini), una terza per presunti appalti 'truccati' (con Tedesco) e, ultima in ordine di tempo, quella per abuso d'ufficio con il presidente Vendola per la nomina di un primario all'ospedale San Paolo di Bari.

(Ansa)

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