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Cronaca

Bigliettini durante i colloqui in carcere: "Così Parisi continuava a dare ordini"

Le rivelazioni di un collaboratore di giustizia: Savinuccio avrebbe continuato a gestire gli affari dalla cella attraverso bigliettini consegnati ai familiari. "Il figlio Tommy? Fa il cantante, con il clan non c'entra nulla"

Avrebbe continuato ad impartire ordini attraverso bigliettini consegnati ai familiari durante i colloqui in carcere. Così, attraverso i 'pizzini', Savinuccio Parisi avrebbe mantenuto il controllo sugli affari del clan anche durante la detenzione.

E' quanto ha raccontato ai magistrati dell'Antimafia barese un collaboratore di giustizia, Luigi Caldarulo. I verbali con le sue dichiarazioni sono stati depositati nell’udienza preliminare in corso nei confronti di 56 presunti affiliati al clan, tra i quali il boss Savinuccio e il figlio cantante Tommy.

Caldarulo avrebbe riferito di aver visto egli stesso il boss far recapitare bigliettini al figlio o al cugino durante i colloqui in carcere. Il pentito, oltre a descrivere la gestione dello spaccio e la spartizione degli utili tra gli affiliati al clan, si sarebbe anche soffermato sulla figura del figlio del boss, il cantante neomelodico Tommy Parisi, che sarebbe del tutto estraneo alle attività illecite del clan per stessa volontà del padre, "perché il padre non glielo avrebbe mai permesso".
 

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