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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Crescono morti e infortuni sul lavoro, la Cgil: "Prevenzione e no a ricatti sulla sicurezza"

Il sindacato commenta gli ultimi dati che hanno visto, nel 2016, oltre ventimila feriti e 49 decessi: "Le istituzioni attivino percorsi comuni per evitare tragedie"

Oltre 20mila e 800 ìnfortuni sul lavoro fino ad agosto 2016, oltre 1600 in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e 49 decessi, tre in più del 2015. E' il segretario generale Cgil Puglia, Pino Gesmundo, a commentare i numeri che fotografano lo stato della sicurezza sul posto d'impiego nella nostra regione: "Nell'attacco ai diritti nell'estrema precarizzazione del lavoro si finisce in una spirale odiosa dove si abbattono salari ma anche misure di sicurezza - afferma - . Il ricatto di un reddito a qualunque costo spinge ad accettare qualunque condizione di lavoro e a lucrare sono imprenditori senza scrupoli. Chiediamo alle istituzioni e alle parti datoriali - prosegue Gesmundo - di attivare percorsi comuni che evitino tragedie come quella recente di Francavilla Fontana (in cui è morto un giovane di 24 anni, ndr) partendo dalla prevenzione. La Cgil ha un suo piano e chiediamo che possa essere condiviso. Di certo la giovanissima età di molte vittime di infortuni ci dice di come poco si investa invece sulla formazione del personale e di contro ancor meno sulle misure di sicurezza".

A complicare la situazione anche la precarietà dei contratti: “Siamo certi - prosegue Gesmundo - che in questa casistica incida anche il boom dei voucher. Prendiamo per buono quanto affermato dall'Inail e cioè che in troppi casi la denuncia di infortunio coincide con l'attivazione del buono lavoro, a conferma di come venga utilizzato per coprire lavoro nero e lo si tiri fuori solo alla bisogna. Non è questo il lavoro che serve all'Italia e al Mezzogiorno per superare la fase recessiva. Serve un lavoro di qualità e sicuro. Per questo la Cgil sarà in questi mesi in campo per promuovere i due referendum popolari. Per Liberare il lavoro, per citare lo slogan della campagna - conclude -, anche tara della scarsa sicurezza che per pochi euro di risparmio fa pagare sulla pelle di chi lavora un costo insostenibile".

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