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Cronaca Bitonto

Sparatoria tra la folla a Bitonto, fermati quattro giovani

L'episodio in pieno centro la sera del 2 luglio scorso. I killer, arrivati a bordo di una moto, esplosero una decina di colpi, nessuno dei quali però andò a segno: la vittima designata dell'agguato riuscì a fuggire

Tre persone sono state fermate dalla polizia a Bitonto per la sparatoria avvenuta la sera dello scorso due luglio in pieno centro cittadino, tra corso Vittorio Emanuele e via Verdi.

L'AGGUATO - I sicari, arrivati a bordo di una moto con i volti coperti da caschi integrali, fecero fuoco tra folla, nei pressi di un centro scommesse, esplodendo una decina di colpi calibro nove, nessuno dei quali però andò a segno. Alcuni proiettili si conficcarono nelle vetrine dei negozi vicini, mentre la vittima designata dell'agguato riuscì a dileguarsi.

INCASTRATI DA UN VIDEO - A permettere agli investigatori di identificare i responsabili dell'agguato sono state le immagini registrate da una microcamera installata su un vicino esercizio commerciale. Nel video si vede un gruppo di ragazzi in sella a scooter che chiacchierano in piazza tra i passanti. Ad un certo punto la luce di una moto si avvicina e ne provoca la reazione, in tre impugnano un'arma e sparano. Una pistola si inceppa. Fuggono poi in sella a due scooter. Dopo qualche minuto uno di loro torna sul posto, secondo gli inquirenti per un sopralluogo e eliminare eventuali tracce.

Far west a Bitonto: la fotosequenza della sparatoria del 2 luglio 2013

GLI ARRESTI -  I fermi, emessi dalla Dda della Procura di Bari sono stati eseguiti nei confronti di tre persone, tutti con precedenti di polizia, accusate di tentato omicidio e detenzione di arma da fuoco, con l'aggravante dell'articolo 7, aver cioè favorito un'associazione mafiosa. Si tratta di Michele Sabba, 19 anni, il sorvegliato speciale Michele Cozzella, 40 anni e Francesco Amendolara, 23 anni, tutti vicini al clan Cipriano, con precedenti per rapina e stupefacenti. Due di loro (Sabba e Amendolara) impugnavano due delle tre armi impugnate nell'agguato. Fermata anche una quarta persona, un minorenne, che impugnava la quarta pistola e che è poi fuggito a bordo della moto guidata da Cozzella.

LA VITTIMA DELL'AGGUATO -  Gli investigatori della squadra mobile, guidati dal dirigente Luigi Rinella e coordinati dal pm antimafia Carmelo Rizzo, hanno ricostruito l'episodio sulla base del video, ma non sono riusciti a identificare il bersaglio dei sicari, che potrebbe essere un uomo vicino al rivale clan Conte. Per questa ragione la Procura ha autorizzato la diffusione delle immagini, facendo appello ai cittadini affinchè collaborino alle indagini.

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