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Cronaca

Tangente per una perizia, il consulente respinge le accuse: "Mai chiesto soldi"

Oggi l'interrogatorio di garanzia di uno dei due esperti di infortunistica stradale della Procura arrestati ieri con l'accusa di concussione. Davanti al giudice ha negato ogni addebito

E' durato quasi due ore l'interrogatorio di garanzia davanti al gup di Primo Scapellato, uno dei due consulenti del Tribunale di Bari arrestati ieri dalla Finanza con l'accusa di concussione.

Scapellato si è difeso respingendo le accuse: "Mai chiesto soldi per una perizia", ha detto il professionista. "Non sapevo nulla di quel denaro" ha detto al giudice, offrendo anche nuovi spunti sulla vicenda per dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati.

Scapellato è accusato di aver chiesto, d'intesa con il suo collaboratore Giovanni Dell'Avvocato (anche lui ai domiciliari), 20mila euro alla vittima di un incidente stradale in cambio di una perizia favorevole. All'appuntamento con la vittima (che ha poi denunciato i due) si era presentato Dell'Avvocato, filmato dalla Finanza mentre ritirava il denaro e arrestato il flagranza di reato. Gli ulteriori riscontri investigativi, intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno portato all'emissione della misura cautelare personale anche nei confronti di Scapellato, che però oggi ha negato di essere a conoscenza di quella richiesta di denaro.

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