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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Tangenti per le case popolari, ai domiciliari il direttore di Arca Puglia e due imprenditori

L'inchiesta, condotta finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari, riguarda un presunto giro di mazzette per alcuni appalti pubblici, anche per la costruzione degli alloggi

Cinque persone sono arrestate a Bari nell'ambito di un'inchiesta, condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, su un presunto giro di corruzione per diversi appalti, anche relativi alla realizzazione di case popolari. I militari delle Fiamme Gialle hanno dato esecuzione a separate ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Bari, Giulia Romanazzi, su richiesta della Procura,  a seguito di complesse indagini relative a condotte di corruzione per atti contrari ai doveri d’ ufficio, corruzione in atti giudiziari, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ ufficio, accesso abusivo ad un sistema informatico.

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Gli indagati

Ai domiciliari sono finiti l'avvocato Sabino Lupelli, direttore generale di Arca Puglia Centrale, e gli imprenditori Massimo Manchisi e Antonio Lecce. Ad un terzo imprenditore, Dante Mazzitelli, è stata invece notificata una misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriali per la durata di un anno. Arresti domiciliari anche per l'avvocato Fabio Mesto e la cancelliera della Procura di Bari Teresa Antonicelli, accusati di fuga di notizie.

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Due filoni di indagine

I filoni di indagine condotti dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari, coordinati dai pm Savina Toscani e Lino Giorgio Bruno, sono due. Il primo riguarda un presunto giro di tangenti legato ad appalti pubblici a Bari, in cui sono coinvolti Lupelli e i tre imprenditori. Le irregolarità riguarderebbero le case popolari e il cantiere della fogna a San Girolamo di Bari, le case popolari e lo studentato nel rione di Mungivacca, la realizzazione di alloggi popolari a Carbonara. La seconda indagine, sulla presunta compravendita di notizie coperte da segreto istruttorio, riguarda lo stesso Lupelli (destinatario, quindi, di due diverse ordinanze di arresto), l'avvocato Mesto e la cancelliera della Procura.

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