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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Traffico di droga, sgominata organizzazione internazionale: 9 arresti

La droga arrivava dalla Germania per poi essere smistata in Italia e Albania. Principale base logistica dell'organizzazione Molfetta, dove un referente gestiva poi la distribuzione della droga nelle altre regioni italiane

Le operazioni illecite venivano decise in Albania, dove periodicamente venivano organizzati veri e propri "summit" cui partecipavano i vari referenti dell'organizzazione. Poi, si attivava la "macchina organizzativa". La droga - prevalentemente cocaina - veniva importata dalla Germania prima in Italia, a Rimini e a Molfetta, principale base logistica dell'organizzazione. Poi, veniva smistata nel resto d'Italia  - in città come Trento e La Spezia, in cui risiedevano altri affiliati - e anche all'estero, Albania compresa.

Due anni di indagini e controlli hanno portato oggi all'operazione "Durres 2009", con la quale i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, in collaborazione con l’Interpol e le Forze di Polizia tedesche, albanesi e inglesi, hanno smantellato un'organizzazione internazionale dedita al traffico di stupefacenti, eseguendo nove arresti.

LA STRUTTURA DELL'ORGANIZZAZIONE - Al vertice del sodalizio criminale un cittadino albanese di 48 anni, il quale si spostava periodicamente tra l'Albania, l'Italia e la Germania per condurre le trattative per la compravendita della droga. Una volta in Italia, il capo incontrava i referenti delle diverse città: Molfetta, Bitonto, Rimini, La Spezia e Trento. Da Molfetta, inoltre, venivano gestiti anche gli affari con il resto della Puglia e con le altre regioni italiane non direttamente "coperte" dall'organizzazione. Dall’Italia poi, il capo si spostava in Germania, per trattare di persona l’acquisto della sostanza stupefacente e il trasporto in Italia a mezzo di fidati corrieri. A Bitonto, inoltre, l'organizzazione gestiva anche la vendita di capi di abbigliamento con marchi contraffatti che sono stati sequestrati nel corso dell'operazione.

IL LINGUAGGIO IN CODICE - Per comunicare tra loro tutti gli affiliati utilizzavano schede telefoniche “dedicate”. Le conversazioni comunque era estremamente brevi ed criptiche, poichè tutti i dettagli sulle transazioni venivano spiegati faccia a faccia, nell’ambito degli incontri effettutati in Albania. A seconda delle situazioni, la droga veniva chiamata con parole in codice come “il motore”, “la macchina”, il “furgone”, il “camion”. Allo stesso modo, per indicare un affiliato non veniva masi usato il nome di battesimo ma sempre nomignoli e altri appellativi.

LA DROGA SEQUESTRATA - Nel corso delle indagini sono stati sequestrati in tutto oltre cinque chilogrammi di cocaina, che immessi sul mercato avrebbero fruttato almeno 450mila euro, mentre quattro responsabili sono stati arrestati in flagranza di reato.

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