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Cronaca Carrassi / Via Giuseppe Capruzzi

Scuola, "No ai trasferimenti al nord". Sit-in dei docenti in Regione

Oltre duecento gli insegnanti che questa mattina hanno protesta in via Capruzzi contro le assunzioni in ruolo in Regioni lontane previste dalla 'Buona scuola': chiedono più chiarezza e lamentano errori di calcolo

Nastrini rossi ai polsi, valigie in mano e cartelli con le rispettive destinazioni. Così questa mattina oltre duecento insegnanti hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio regionale, in via Capruzzi, per dire no a quello che definiscono un vero e proprio "esodo forzato" al Nord. Al centro della contestazione, i trasferimenti fuori Regione previsti per le assunzioni in ruolo legate all'applicazione della cosiddetta legge della 'Buona scuola'. Un fenomeno che, secondo le stime dei sindacati, riguarda almeno 1800 docenti, il cui numero però potrebbe salire ancora.

Gli insegnanti chiedono più chiarezza e trasparenza nei calcoli effettuati dal Miur, e lamentano anomalie nell'algoritmo utilizzato. Il sistema adottano dal Ministero - denunciano - crea disuguaglianze e sta provocando un vero e proprio "esodo" verso le Regioni del Nord, penalizzando il Sud.

In mattinata una delegazione di docenti è stata ricevuta in Regione. "Valutare la concreta opportunità di attivare con i sindacati e la Regione Puglia, e di concerto con l’Ufficio Scolastico Regionale, delle deroghe per evitare in extremis questo trasferimento di massa. Noi saremo sempre al fianco di chi legittimamente manifesta per far valere i propri diritti", afferma il presidente della VI Commissione Scuola e consigliere regionale de La Puglia con Emiliano, Alfonso Pisicchio. "Negli occhi di queste donne e di questi uomini – spiega Pisicchio - c’è la passione per il proprio lavoro, ma anche per la propria Terra di Puglia che non vogliono abbandonare. Perché non siamo in presenza di una mera protesta occupazionale, ma di una questione che riguarda diversi aspetti con inevitabili effetti sociali. Questi docenti rischiano di dover lasciare i propri affetti e di sostenere costi maggiori per i trasferimenti. Non sono pacchi postali ma risorse umane e professionali che possono essere valorizzate nelle scuole pugliesi”. “Dispiace molto – conclude Pisicchio – che in queste ore i nostri docenti di tutto il Sud d’Italia siano stati offesi sui social perché, a detta di qualcuno, linguisticamente inadeguati. Sono attacchi razzisti basati su luoghi comuni ormai superati”.
 

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