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Cronaca

Truffa alle assicurazioni, tre condanne. Notaio a processo per falso

Condannati con rito abbreviato un 39enne barese e sua moglie, consulente legale, e un 54nne titolare di un'agenzia di infortunistica stradale. Gli altri imputati, tra cui un notaio, saranno processati a marzo

Tre condanne per una maxi truffa alle assicurazioni sono state emesse oggi dal gup del tribunale di Bari Michele Parisi nell'ambito di un processo con rito abbreviato.

Il giudice ha inflitto una pena di quattro anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione ad un 39enne barese, e di due anni e due mesi a sua moglie, consulente legale. Entrambi sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe e alla frode processuale. In udienza è stato inoltre ratificato il patteggiamento alla pena di due anni e sei mesi per un 54enne barese, titolare di un'agenzia di infortunistica stradale di Valenzano.

LE INDAGINI E LE ACCUSE - Il processo è scaturito da un'indagine coordinata dal pm Marcello Quercia su presunte truffe alle assicurazioni per oltre 220mila euro e che nel gennaio 2012 ha portato all'arresto dei tre imputati. Secondo l'accusa i tre imputati avrebbero promosso e gestito un'associazione per delinquere finalizzata a truffare le compagnie di assicurazione. Il sistema consisteva nel produrre di atti pubblici e certificati falsi che attestavano incidenti stradali mai avvenuti oppure con dinamiche alterate per ottenere, oltre ai danni materiali quelli fisici. In questo modo, i tre riuscivano ad incassare dalle assicurazioni rimborsi non dovuti. Il giudice ha condannato gli imputati anche al risarcimento danni in favore delle compagnie assicurative truffate, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 3.900 euro.

NOTAIO A PROCESSO - Nella stessa inchiesta sono imputate altre 14 persone, accusate di truffa alle compagnie assicurative, che saranno processate con rito ordinario a partire dal prossimo primo marzo. Tra gli imputati anche un notaio barese: secondo l'accusa avrebbe falsificato 12 procure speciali utilizzate da coimputati per incassare direttamente sui propri conti corrente le somme erogate dalle compagnie di assicurazioni a titolo di indennizzo per danni alle persone.

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