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Cronaca

Ufficio stampa dell’Università di Bari, si cerca una mediazione

La scorsa settimana un incontro privato tra il Rettore Corrado Petrocelli e la seconda classificata Manuela Lenoci, che ha proposto una soluzione. Intanto rimandata senza motivo la puntata di 'Mi manda Raitre' che avrebbe dovuto affrontare la vicenda

Parafrasando Giacomo Leopardi, si potrebbe parlare di quiete dopo la tempesta. In altri termini, di ricerca della mediazione dopo la polemica. Stiamo parlando dell’ormai noto caso dell’Ufficio stampa dell’Università di Bari, che ha assunto il 78enne Egidio Pani, ex vicesindaco di Bari e dirigente della Regione Puglia in pensione, come coordinatore per il rinnovamento della struttura. Dietro di lui in graduatoria la 32enne Manuela Lenoci, giornalista professionista precaria e free lance in un’agenzia di comunicazione. Tantissime polemiche, prese di posizione da parte dell’Assostampa Puglia e del suo presidente, Raffaele Lorusso, a favore della ragazza, invitata anche dal sindaco Emiliano per farle pubbliche scuse, ma la situazione è rimasta tale e quale.

Pani è ancora al suo posto, legittimamente, avendo vinto un concorso, ma il principio che un 78enne che già percepisce una lauta pensione possa sottrarre un posto di lavoro a un giovane precario in tempo di crisi fa quantomeno riflettere. Oltretutto sembra che Pani non abbia rinunciato allo stipendio, come aveva annunciato in un primo momento, ma abbia deciso di prenderlo ugualmente e destinarlo alla formazione professionale degli studenti della Scuola di giornalismo di Bari. E proprio intorno a questi 2 punti verte la proposta di mediazione avanzata venerdì scorso dalla Lenoci al Rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, durante un incontro privato: “Il Rettore mi ha ricevuto con molta tranquillità e disponibilità – ci racconta la giovane giornalista – e gli ho proposto di destinare al seguito della graduatoria i soldi che Pani ha detto di voler utilizzare per la formazione, visto che esiste una graduatoria di un concorso pubblico. Io sarei ben lieta di affiancarlo, data la sua esperienza, così alla fine dell’anno sarò formata, in vista del rinnovamento dell’Ufficio stampa tanto voluto dall’Università”. Una proposta basata su un ragionamento preciso: “Poiché Pani prende la pensione, era l’unico che poteva permettersi di rinunciare ai soldi, a differenza degli altri in graduatoria che non guadagnano, e non può sostituirsi all’Università destinando i soldi ad attività formative esterne, anche in base al principio di solidarietà tra colleghi previsto dall’Ordine dei giornalisti – prosegue la Lenoci – è l’Università che dovrebbe intervenire, in quanto Pani, nonostante la sua indubbia professionalità, è un dipendente e non gli può essere lasciata una tale autonomia di decisione. Proprio per questo mi aspetterei l’intervento del Rettore, che è una persona onesta e ha sempre dimostrato di volere trasparenza, affinché tuteli i giovani precari e permettesse loro l’inserimento nel mondo del lavoro. Altrimenti quando potremo inserirci? Bisogna fare in modo che nei concorsi degli Enti pubblici non si facciano partecipare i pensionati e che, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, si investa sui giovani”.

Si attende ora la risposta del Rettore. La questione della rinuncia al compenso, come già sottolineato più volte dall’Assostampa Puglia, va anche contro il principio della giusta retribuzione del lavoro giornalistico. Ma non è tutto. Della vicenda avrebbe dovuto parlare venerdì scorso la trasmissione ‘Mi manda Raitre’, da quest’anno condotta da Edoardo Camurri: “Stranamente 40 minuti prima dell’imbarco dall’Aeroporto di Bari, dopo avermi già pagato le spese di viaggio e soggiorno, la redazione del programma mi ha telefonato – spiega la Lenoci – per dirmi che la mia partecipazione sarebbe stata rimandata alla settimana seguente per motivi non meglio precisati. Da allora non mi hanno più richiamato. Alla base di questa decisione forse doveva esserci un motivo veramente grave”.

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