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Cronaca

Una domenica per la conoscenza e la prevenzione dei rischi geologici

“Georischi, li (ri)conosco, mi difendo”: esperti a confronto domenica 6 Settembre in Piazza del Ferrarese - Bari

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Domani 6 settembre i geologi pugliesi saranno in Piazza del Ferrarese a Bari dalle 9.00 alle 20.00 per promuovere la figura del geologo e stimolare l’interesse di ogni cittadino verso i rischi geologici e di conseguenza verso i temi dell’autoprotezione. La giornata informativa dal titolo “Georischi, li (ri)conosco mi difendo” organizzata dal Consiglio Nazionale dei Geologi e dagli Ordini regionali dei geologi si svolgerà in tutte le piazze dei capoluoghi di regione.

All’evento di Bari hanno aderito il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari, l’Autorità di Bacino della Puglia, la Sigea Sezione Puglia e la Società Geologica Italiana-Sezione Giovani.

“I geologi rivendicano la necessità di un approccio preventivo alla gestione del rischio idrogeologico.” Lo ha dichiarato Salvatore Valletta presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia. “E’ necessario intervenire in fase di progettazione e pianificazione, valutando la potenzialità degli effetti indotti, dal superamento dei livelli pluviometrici critici, lungo i versanti, in prossimità dei corsi d’acqua e sulla rete idrografica” ha continuato Valletta.

Tiziana De Razza Coordinatrice della Commissione Protezione Civile dell’Ordine Geologi della Puglia  ha dichiarato che “sempre più si richiede il coinvolgimento durante le emergenze, per valutare e gestire il rischio residuo, ma il contributo delle scienze geologiche viene spesso ignorato quando si tratta di dover correggere errori che hanno determinato catastrofi e vittime”. De Razza afferma che “troppi sono i danni fatti nell’ultimi 50 anni di selvaggia ed espansione urbanistica, poco attenta al rispetto delle caratteristiche geologiche e idrogeologiche del territorio italiano e pugliese. Le possibili soluzioni dovrebbero contemplare, al di là dei soliti interventi di contenimento o regimentazione idraulica, anche possibili interventi di delocalizzazione, ripristinando il naturale assetto del territorio che inesorabilmente è in continua evoluzione”

Il consigliere nazionale dei geologi, Giovanni Calcagnì, evidenzia che “oggi (Ri)conoscere i Georischi in Puglia significa anche riaggiornare le Carte delle Frane, approfondire geologicamente lo studio dei percorsi dell’acqua; rivedere la classificazione sismica regionale sulla base sulla base di studi più recenti da estendere anche al Salento; favorire gli studi e le sperimentazioni sulle aree costiere; presidiare e monitorare localmente lo stato di salute geologica del territorio regionale.”

“La nuova Amministrazione Regionale – auspica – sappia trovare le procedure, le risorse ed i mezzi per affrontare tale gravoso compito, impiegando e valorizzando al meglio le competenze dei professionisti geologi pugliesi”.

L’assessore regionale ai Lavori Pubblici e difesa del suolo e Presidente dell’Autorità di Bacino della Puglia, Giovanni Giannini, aderendo all’avento di domani ha dichiarato: “Grazie alle informazioni che saranno a disposizione sarà possibile far comprendere l'importanza della salvaguardia del territorio e della reciproca influenza tra le opere dell’uomo e le componenti geologiche dell'ambiente in cui viviamo.” Giannini ha poi affermato che “l’iniziativa merita attenzione e riconoscimento da parte delle istituzioni, e in particolare della Regione Puglia, per il lodevole impegno posto in essere”.

Il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, Valletta, invitando tutti in Piazza del Ferrarese domani, ha dichiarato: “Dei circa 20.000 kmq del territorio regionale solo l'Autorità di Bacino della Puglia ha individuato 8.5% con diversi gradi di pericolosità geomorfologica (frane e crolli di cavità) e il 4.4% con diversi gradi di pericolosità idraulica. Dati, almeno quelli idraulici, sottostimati poiché gli studi di dettaglio non sono stati condotti su tutto il reticolo idrografico che, seppur attivo episodicamente, solca diffusamente la Puglia”.

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