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Cronaca Santo Spirito

Nella villa confiscata la residenza-ostello per i ragazzi usciti dalle comunità educative

A Villa Artemisia, a Santo Spirito, il progetto per il reinserimento sociale di neomaggiorenni italiani e stranieri (ex minori non accompagnati Msna). Oltre ad accogliere i ragazzi, la struttura sarà anche sede di un eco-ostello da loro interamente gestito

Una villa confiscata alla criminalità trasformata in residenza per i neomaggiorenni usciti dalle comunità educative, ma allo stesso tempo sede di un eco-ostello interamente gestito dagli stessi ragazzi, con spazi destinati alla ristorazione e alle attività culturali. Una vera e propria 'officina sociale', la prima del genere in Puglia, pensata per coniugare le esigenze di accoglienza e reinserimento sociale degli ex minori non accompagnati, con la necessità di formare e offrire a questi giovani un'opportunità lavorativa.

Il progetto, denominato "Gruppo appartamento per neomaggiorenni ex minori non accompagnati (MSNA)", è stato ideato dalla Cooperativa Sociale C.A.P.S. e presentato oggi insieme all'assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio. Sede della residenza-ostello sarà Villa Artemisia a Santo Spirito, primo stabile confiscato della città, dove sino al 2011 la cooperativa C.A.P.S. ha gestito una Comunità terapeutica per donne tossicodipendenti.

"Si tratta di un esperimento assoluto su scala regionale - ha sottolineato il presidente della cooperativa Caps Marcello Signorile - e per questo ha ottenuto il sostegno della Regione Puglia e del Comune di Bari che guardano con interesse al modello. La Villa - ha aggiunto - non è pensata come semplice struttura residenziale a carattere assistenziale ma propone un'opportunità concreta di reinserimento per gli stessi ragazzi ospiti che saranno i protagonisti della gestione dell'eco-ostello, del bistrot e delle attività di tipo turistico e culturale pianificate nel progetto". Villa Artemisia - si spiega - è pensata come "una vera e propria officina sociale, un modello pilota di accoglienza, accompagnamento all'autonomia e promozione delle capacità dei giovani adulti italiani e stranieri che non trova analogie con esperienze precedentemente condotte in Italia e che rappresenta un esperimento-pilota utile alla Regione Puglia per scrivere un nuovo articolo del Regolamento regionale che disciplini le strutture sociali di accoglienza per questo particolare segmento di domanda sempre più pressante".

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