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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Vivibilità ambientale, Puglia in stallo: Bari all’84esimo posto in Italia

La classifica 'Ecosistema urbano 2016' stilata da Legambiente mette in luce "performance ambientali statiche e pochi passi avanti". Tra le 'note di merito' per il capoluogo pugliese, l'avvio della bonifica Fibronit

"Pochi e sporadici passi avanti", in un quadro complessivo che mostra "performance ambientali sostanzialmente statiche". E' la situazione delle città pugliesi tracciata nel rapporto 'Ecosistema Urbano 2016', la ricerca di Legambiente sulla vivibilità ambientale realizzata in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Il dossier, presentato oggi a Bari, vede nella classifica nazionale Foggia al 16° posto, Brindisi al 22°, Bari all’84°, Lecce e Taranto rispettivamente all’88° e 99° posto, su un totale di 104 città (esclusi i tre capoluoghi della provincia di Bat, perché con dati incompleti e in alcuni casi non pervenuti). 17 gli indicatori selezionati per la graduatoria, che copre cinque principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, mobilità, energia. 

PUGLIA FERMA - "Dalla XXIII edizione di Ecosistema Urbano emerge un quadro sostanzialmente statico delle performance ambientali nelle città capoluogo pugliesi che rispecchia quello nazionale – spiega Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – Non migliora la qualità dell’aria, non decolla la mobilità sostenibile, non aumentano le percentuali di raccolta differenziata, il trasporto pubblico urbano continua a perdere passeggeri, le perdite della rete idrica restano alte e i capoluoghi pugliesi sono gli ultimi nella classifica nazionale per verde urbano fruibile. In assenza di obiettivi chiari e ambiziosi da parte di chi governa, le nostre città si limiteranno solo a fare piccoli passi avanti, con isolate e occasionali buone pratiche, come nel caso delle alte percentuali di raccolta differenziata raggiunte ad Andria e a Barletta e della velostazione di Bari, che oggi premiamo".

BARI ALL'84ESIMO POSTO: LUCI E OMBRE - Nella classifica nazionale, la città di Bari si posiziona all'84esimo posto, perdendo posizioni rispetto al 2015. Per quanto riguarda, ad esempio,  il dato sulla dispersione dell’acqua dalla rete, ovvero la differenza tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industriali e agricoli, Bari registra la performance peggiore in Puglia, con il 51,3% (la migliore è Foggia il 12,9%). Sul tasso di motorizzazione, ossia il numero delle auto circolanti ogni 100 abitanti, Bari è invece la migliore in Puglia insieme a Taranto, mentre la peggiore è Lecce. Rispetto all’indice che misura il tasso di mortalità per incidenti stradali ogni mille abitanti, nella classifica nazionale, la migliore città pugliese è ancora Bari, con solo lo 0,53%. Per quanto riguarda le isole pedonali, è ancora Bari a piazzarsi in vetta alle province pugliesi, così come sul fronte delle energie rinnovabili, ovvero solare termico e fotovoltaico installato sugli edifici pubblici (4,90 kW ogni mille abitanti). 

LA 'NOTA DI MERITO' PER BARI: LA BONIFICA FIBRONIT - Fra i temi affrontati nel corso della presentazione di Ecosistema Urbano 2016, anche le bonifiche ambientali, a partire da quella del sito ex Fibronit di Bari, area dove sorge la fabbrica che, per oltre 50 anni, ha prodotto manufatti in cemento-amianto, provocando la morte di centinaia di persone. Qui, lo scorso 18 ottobre, sono cominciati i lavori di bonifica, finalizzati a neutralizzare ogni traccia di amianto ancora presente nel sottosuolo e negli edifici per poi realizzare, su una superficie di oltre 100 mila metri quadri, un grande parco urbano, il parco della rinascita. Per queste ragioni il sindaco Antonio Decaro ha ricevuto da Legambiente un riconoscimento per l’impegno profuso. "Con la bonifica definitiva dell’area ex Fibronit – commenta Francesco Tarantini – comincia un nuovo corso per la città di Bari, che dà un segnale a livello nazionale sulla necessità di mettere la parola “fine” alla fibra killer, purtroppo ancora presente in larga parte del Paese, sebbene messa al bando nel 1992. Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione alla pericolosa fibra. Per questo occorre un serio impegno da parte della Regione Puglia affinché dia piena attuazione al Piano Regionale Amianto, entrato in vigore da qualche mese, a partire dalla realizzazione degli impianti necessari a garantire un corretto smaltimento dell’asbesto sino allo stanziamento delle risorse necessarie per incentivare le bonifiche".

LE BUONE PRATICHE: LA VELOSTAZIONE FAL - Tra le buone pratiche del panorama pugliese premiate da Legambiente, la velostazione delle Ferrovie Appulo Lucane. Il premio è stato consegnato nel corso della presentazione di Ecosistema Urbano all’Assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Giannini, al presidente delle Ferrovie Appulo Lucane, Matteo Colamussi, e al sindaco di Bari, Antonio Decaro. La velostazione, prima nel Sud Italia, è operativa dalla metà di marzo 2016. Tre locali, messi a disposizione dalle Ferrovie Appulo Lucane, in corso Italia, ristrutturati con un investimento complessivo di quasi 140mila euro (fondi europei 2007/2013 e finanziamenti Fal), grazie a un protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Ferrovie. A gestirla per i prossimi cinque anni sarà Veloservice, che ha vinto il bando regionale per il comodato d’uso gratuito. La velostazione Bari Centrale, fortemente voluta dalla Regione Puglia e dalle Ferrovie Appulo-Lucane, nasce per dare a viaggiatori e pendolari la possibilità di prendere il treno, raggiungendo la stazione in bici invece che in auto, sapendo di poter contare su un luogo sicuro in cui lasciare le due ruote. La velostazione rimane aperta 24 ore su 24 con accesso consentito a chi è in possesso di ticket e biglietto giornaliero e sono previste formule di abbonamento e sconti sul biglietto integrato di treno e bus. 
 

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