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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

28 aprile, Safeday 2016: giornata mondiale per la sicurezza. Anche a Bari sciopero generale del comparto lapideo e iniziative in tutta Italia per dire “basta morti sul lavoro!”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Si è svolta a Bari in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, la giornata di mobilitazione promossa daFeneal Filca Fillea. Hanno contemporaneamente incrociato le braccia i lavoratori del settore lapideo, per ricordare i due operai morti a Carrara e chiedere interventi straordinari in materia di sicurezza nelle cave, primo fra tutti la revoca delle concessioni alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza.

"Carrara, Vicenza, Palermo, Salerno, Nola sono solo i più recenti episodi di infortuni mortali, ma purtroppo in questi primi quattro mesi si registra un'esplosione di infortuni mortali" spiegano i segretari nazionali. "L'Osservatorio Indipendente di Bologna ci ricorda che fino ad oggi in totale si contano 170 morti sul lavoro. Di questi, secondo le nostre stime, quelli dei comparti delle costruzioni sono 34, circa il 30% in più dello stesso periodo del 2015! Siamo di fronte ad un'escalation impressionante, che impone una riflessione seria ed un'azione immediata per riportare al centro dell'attenzione il diritto alla salute e alla sicurezza del lavoro".

"Occorre rendersi conto- spiega Antonio Delle Noci Segretario Generale Filca Cisl Bari - che promuovere la prevenzione e la formazione non basta se contemporaneamente non si intensifica la lotta all'irregolarità e all'elusione delle regole. Occorre rafforzare controlli e sanzioni, agire per rendere i luoghi di lavoro vere e proprie 'case di vetro', soprattutto i cantieri, che sono i luoghi più esposti al rischio di incidenti gravi e gravissimi e di malattie professionali. Occorre intervenire sul sistema delle pensioni, perché non è possibile che lavorare a dieci metri di altezza o sollevare quintali di materiale ogni giorno al freddo o sotto il sole non sia considerato un lavoro usurante. Questi lavoratori debbono andare in pensione prima, senza penalizzazioni."

"La sicurezza - conclude Dellenoci - inizia dalla qualità e regolarità delle imprese, dal rispetto del lavoro, quindi dei contratti, e dal rispetto delle norme di sicurezza, ancora troppo spesso considerati costi da comprimere. L'unica cosa che occorre comprimere è l'irregolarità delle imprese. Oggi, ancora una volta, chiediamo al governo di assumere questo tema come priorità. Vogliamo risposte, chiediamo azioni concrete, subito".

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