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Economia

Lotta all'evasione, venti banche dati in rete per stanare i 'furbetti'

Una 'mega banca dati' in cui confluiscono le informazioni di venti diversi database: il Comune presenta il sofware GEDAT. L'assessore al Bilancio Giannini: "Dalla lotta all'evasione almeno 24 milioni di euro"

Una mega banca dati in cui confuiscono le informazioni contenute in venti diversi database (Agenzia delle Entrate, Agenzia del Territorio, CCIAA, e quelle interne di ICI, Tarsu, Anagrafe, Urbanistica) per permettere controlli incrociati e individuare più facilmente i casi di evasione fiscale. E' questo GEDAT, il nuovo software  sviluppato dall’ANUTEL (Associazione nazionale uffici tributi enti locali) e adottato dal Comune di Bari per la lotta all'evasione, presentato ieri a Palazzo di Città nel corso di un convegno dall'assessore al Bilancio Giannini.

Attraverso il 'cervellone' elettronico di GEDAT, ha spiegato l'assessore, è stato possibile incrociare i dati di diversi archivi informatici, andando ad analizzare più a fondo una serie di situazioni in cui si potrebbero verificare casi di evasione.

Una di queste riguarda, ad esempio, il mancato (o inferiore al dovuto) pagamento della Tarsu da parte di cittadini che hanno dichiarato un numero di componenti del nucleo familiare inferiore a quello reale (circa  7.964 potenziali evasori). In questo caso, la verifica è stata fatta incrociando i dati dell'Anagrafe comunale con quelli della banca dati Tarsu. O ancora, confrontando l’analisi dei dati presenti nella banca dati Tarsu con quelli della banca dati Sister (Ag. Territorio) è stato possibile individuare coloro che la Tarsu non la pagano affatto  (le posizioni potenzialmente irregolari rilevate sono state 4.500).

"Le risultanze complessive - ha spiegato l'assessore Giannini -  riferite all’insieme di tutte le attività di recupero dell’evasione svolte dal Comune di Bari - sia di natura ordinaria che progettuale, comprensive del ruolo ICI di  3,3 Milioni di Euro (per avvisi emessi in anni precedenti e non pagati) consistono in circa 6.000 avvisi di accertamento emessi per Ici, Tarsu ed Imposta sulla pubblicità, per un totale quindi di circa € 24 milioni comprensivi di sanzioni ed interessi". "Tuttavia - ha precisato l'assessore -  nel rispetto dei principi contabili, l’Ente ha provveduto ad accertare contabilmente la somma di € 16 milioni, riferita esclusivamente a quegli accertamenti fiscali divenuti esecutivi (e quindi non oggetto di autotutele e/o di contenzioso presso la Commissione Tributaria)".

Grazie ai dati ricavati attraverso l'utilizzo di GEDAT, ha annunciato poi Giannini, sarà possibile avviare nei prossimi mesi le dovute verifiche sulle anomalie rilevate, in modo che "l’attività di recupero dell’evasione determinerà un carico fiscale distribuito in maniera equa, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione, ed un flusso di risorse proprie che metteranno la comunità barese nelle condizioni di affrontare con più serenità il futuro".




 

 


 

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