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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Già 800 domande in due ore per contributi Open ai negozi, ma c'è chi protesta: "Non rientriamo, siamo amareggiati"

Numerosi gli accessi riscontrati fin dall'apertura, non senza problemi segnalati da commercianti sulla bacheca Facebook del sindaco Antonio Decaro

Erano già 821 le domande presentate in solo due ore sul sito Openbari.it per partecipare al bando Open D-Bari, con l'obiettivo di richiedere il contributo a fondo perduto destinato alle attività commerciali colpite dalla crisi economica innescata dall'epidemia Covid-19 dopo mesi di chiusure, dal 12 marzo al 18 maggio.

Numerosi gli accessi riscontrati fin dall'apertura, non senza problemi segnalati da commercianti sulla bacheca Facebook del sindaco Antonio Decaro. Complessivamente, alle 17.30, sono stati 9.300 i visitatori1.366 le domande già approvate254 le istanze respinte.

I dati inseriti vengono controllati e verificati attraverso un sistema di matching con la banca dati della Camera di Commercio. Si tratta di una procedura "fondamentale - spiegano da Palazzo di Città - per il corretto esito della domanda e l’accoglimento dell’istanza. L’inserimento di dati non corretti, ad esempio codici Ateco, numero Partita Iva non corretto, mq del locale errati, il sistema rallenta e non chiude la procedura" ribadisce il Comune".

Alcuni commercianti hanno però riscontrato, non senza sorpresa, che i loro codici Ateco non rientravano nelle categorie del bando: "Abbiamo inviato mail  - spiega il titolare di uno studio fotografico nel centro cittadino su Facebook - e ci è stato detto che avrebbero segnalato la cosa, abbiamo anche pensato di fare comunque richiesta e aspettare l'esito, ma il sistema non consente di inserire un codice diverso da quelli autorizzati. Abbiamo chiamato l'Assessorato e ci è stato freddamente risposto che 'qualcuno ne doveva rimanere fuori, è una scelta politica, sicuramente avete ricevuto altri tipi di aiuti'. Da cittadino - rimarca con amarezza il negoziante - non credo che esista una volontà politica di escludere qualcuno, e non mi sento ingenuo nel credere che si tratti solo di un crudele, gigantesco equivoco burocratico. Ma questo equivoco va risolto, per la nostra dignità e per quella di tantissimi altri commercianti nella nostra situazione". 

C'è anche un'altra questione, legata agli artigiani, segnalata da un orefice-gioielliere tramite una mail all'assistenza di Open D-Bari: dallo staff hanno ribadito che la misura è destinata ai commercianti in quanto gli artigiani "hanno già ricevuto fondi - rispondono dal Comune - da altre istituzioni". Il titolare ha poi affermato che impugnerà l'atto non escludendo l'ipotesi di una class action.

La richiesta del centrodestra: "Includere altre categorie"

In una nota, il centrodestra al Comune di Bari chiede di integrare diverse professioni artigianali e categorie professionali escluse al bando: "In particolare - spiegano in una nota i capigruppo di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia a Palazzo di Città, Michele Picaro, Antonio Ciaula e Filippo Melchiorre - ci riferiamo ad agenzie immobiliari, studi fotografici, laboratori di lavanderia, agenzie di viaggio, attività artigianali e tutte le altre. Tale integrazione rappresenterebbe un atto di equità sociale nei confronti delle categorie suddette. Il bando in questione prevede requisiti stringenti e iniqui nei confronti di tutte le partite iva fortemente penalizzate dalla recente pandemia oltre che dalla crisi economica strutturale. In queste ore abbiamo registrato centinaia di proteste da parte di tantissimi baresi ai quali va data una risposta immediata" concludono i consiglieri.

Aggiornato ore 20.00

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