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Borse di studio Adisu, studenti amareggiati: "Tutti idonei, ma pochi avranno i soldi"

La denuncia del sindacato studentesco Link: solo il 40% degli idonei riuscirà effettivamente ad ottenere la borsa. I fondi statali continuano a diminuire, mentre la tassa sul diritto allo studio raddoppia

Lo Stato continua a ridurre i fondi per il diritto allo studio, mentre agli studenti si richiedono sacrifici sempre più pesanti, con le tasse che aumentano e possibilità sempre più esigue di ottenere una borsa di studio.

All'indomani della pubblicazione delle graduatorie Adisu per le borse di studio regionali, arriva la denuncia del sindacato studentesco Link: i fondi attualmente disponibili riusciranno a mala pena a garantire la copertura finanziaria per il 40% degli idonei in graduatoria. Tutti gli altri, "gli idonei non beneficiari" dovranno rassegnarsi.

"Le graduatorie di recente pubblicazione - spiegano gli studenti di Link in una nota - si costituiscono sui seguenti finanziamenti: 4,6 mln di euro derivanti dalle risorse proprie della Regione; 6,44 mln di euro derivanti dalle tasse regionali, raddoppiate rispetto allo scorso anno". "A questo quadro finanziario - sottolineano - manca la quota di riparto del fondo integrativo statale di cui non conosciamo ancora l’entità e che pare essere ridotta rispetto agli scorsi anni. Mentre attendiamo il riparto dal Ministero, migliaia di studenti sono lasciati al palo".

Quello che sta accadendo, spiegano gli studenti, è che a farsi carico di garantire il diritto allo studio non è più lo Stato, ma gli stessi ragazzi. Prova ne è la scelta, mentre i finanziamenti pubblici alla scuola e all'Università continuano a diminuire, di raddoppiare la tassa per il diritto allo studio.

"Non intendiamo lasciare sola quell’ampia fascia di studenti idonei Non Beneficiari – dichiara Antonio Zita, responsabile al diritto allo studio per Link Bari – Il 12 ottobre abbiamo aperto una vertenza con la Regione Puglia per investire sul DSU, sostanziando così un’inversione di rotta rispetto allo smantellamento di una Università che è sempre meno pubblica". "Dopo la presa di posizione pubblica del Governatore Vendola e l’assessore Sasso per incrementare ulteriormente il fondo regionale (a fronte dei tagli nazionali) continuiamo oggi a lavorare per la realizzazione di tale obbiettivo e opponendoci ai tagli e all'aumento delle tasse".
 

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