rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Fermo biologico, nei mercati Campagna Amica il pesce ha la "carta di identità"

L'iniziativa promossa da Campagna Amica per tutelare i consumatori durante il periodo di stop alla pesca nell'Adriatico. Nei punti vendita baresi sarà possibile acquistare pesce "di origine certificata" grazie ad un accordo con un'azienda di acquacoltura di Gallipoli

Il fermo biologico è un provvedimento necessario per tutelare la fauna marina e  permettere il ripopolamento dei nostri mari, ma lo stop alle attività di pesca può talvolta comportare delle conseguenze negative per i consumatori, esposti a rialzi dei prezzi (quando il pesce viene importato da altre zone d'Italia) ma soprattutto al rischio di ritrovarsi in tavola senza saperlo pesce importato dall'estero spacciato per prodotto nostrano.
Un rischio di cui si è tornato a parlare nei giorni scorsi, in occasione dell'avvio del fermo biologico in Adriatico (dal primo agosto al 30 settembre). A riportare l'attenzione del problema era stata ImpresaPesca Coldiretti, che aveva ribadito la necessità per i consumatori di veder garantita l'origine italiana dei prodotti ittici acquistati.

Un'iniziativa interessante in proposito è quella avviata in questi giorni nei punti vendita di Campagna Amica, la fondazione che riunisce a livello nazionale i punti vendita "dal produttore al consumatore". Nel mercato di Campagna Amica in via Papalia 2/A, al quartiere Japigia, per tutto il periodo del fermo biologico sarà possibile acquistare pesce e frutti di mare "di origine certificata" e a prezzi contenuti grazie ad un accordo con un'azienda di acquacoltura di Gallipoli, l'azienda Reho, unica in Italia allevare il pesce direttamente in mare aperto.

Oltre ai prodotti freschi come ombrine, orate e spigole, i consumatori potranno acquistare anche prodotti trasformati lavorati sempre dalla stessa azienda e certificati "made in Puglia".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fermo biologico, nei mercati Campagna Amica il pesce ha la "carta di identità"

BariToday è in caricamento