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Economia

Emergenza coronavirus, domenica aperto il 20% dei supermercati. L'appello: "Chiuderli tutti, tutelare i lavoratori esausti"

La Filcams-Cgil chiede un'ordinanza per impedire l'apertura domenicale, a cominciare dal 22 e dal 29 di marzo: "Rischio pendolarismo della spesa e unamaggiore affluenza sovraccaricando il personale, già in situazione molto critica"

Supermercati chiusi "all'80%" e un 20% che dovrebbe restare aperto: è lo scenario previsto a Bari e in Puglia, per le prossime due domeniche, 22 e 29 marzo. L'emergenza legata alla diffusione del coronavirus Covid-19 ha visto una stretta notevole (seppur a volte non rispettata) per i cittadini, costretti a ridurre le uscite ai momenti di vera necessità, come fare la spesa, per evitare assembramenti. L'afflusso costante dei cittadini nei supermercati, a volte inevitabile, altre meno, mette però sotto notevole pressione gli operatori e i lavoratori, costantemente a rischio contagio. Di qui la richiesta dei sindacati, accolta dalla gran parte delle aziende della media e grande distribuzione. Non tutti, però, chiuderanno: "Chiediamo - spiega a BariToday Antonio Miccoli, segretario generale Filcams-Cgil Bari - a tutte le istituzioni comunali e regionali, a partire dal presidente Emiliano e dal sindaco Decaro, in qualità di presidente Anci, un'ordinanza ad hoc per le chiusure. La situazione è molto preoccupante".

Il rischio è che l'apertura di pochi supermercati o minimarket nella giornata di domenica, quando la maggior parte resterà chiusa, possa creare code e afflussi eccessivi, con conseguenze fortemente negative: "Le aperture faranno scattare - dice Miccoli - un pendolarismo della spesa e una maggiore affluenza sovraccaricando il personale, già in situazione molto critica. Per questa ragione abbiamo apprezzato molto la scelta di chi chiuderà. La maggior parte degli addetti è formata da donne a cui è stato chiesto un sacrificio grandissimo, tenendo conto di famiglie e bambini". Ciò nonostante, rimarca Miccoli, "per alcuni imprenditori vale la regola che anche in questo periodo d'emergenza bisogna pensare al profitto. Per noi invece, al primo posto c'è la sicurezza. Un commesso e un addetto alle vendite non sono preparati alla gestione del panico. Chi lavora nel pubblico in questo momento ha paura e sopporta uno stress altissimo. E' importante far loro recuperare energie per affrontare la settimana successiva".

Una situazione estremamente complicata, favorita da comportamenti sconsiderati, come quelli di chi, con la scusa della spesa, esce praticamente 1-2 volte al giorno, senza alcun rispetto per chi segue con osservanza e disciplina le norme ma anche dei lavoratori in prima linea: "Vogliamo fare un appello a tutti i clienti - aggiunge Miccoli -. La spesa fatela ogni 10 giorni. Che senso ha comprare un uovo di Pasqua di domenica in questa situazione? Siamo in emergenza e bisogna rispettare le persone che sono sul campo, che lavorano per superare la crisi". 

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