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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Crisi, cala l'occupazione. La Cgil: "Bari la provincia più colpita"

I dati di una ricerca condotta dal sindacato in Puglia: la crisi penalizza soprattutto donne e giovani, per i quali trovare o mantenere un'occupazione diventa sempre più difficile

Negli ultimi due anni gli effetti della crisi si sono fatti sentire anche in Puglia, colpendo in particolar modo la provincia di Bari. A fotografare la realtà pugliese la Cgil, che ha condotto uno studio a livello regionale i cui risultati saranno presentati ufficialmente domani.

La conseguenza più evidente della congiuntura economica negativa è per il sindacato il calo dell'occupazione, verificatosi - a Bari più che nelle altre province pugliesi - nonostante la vocazione all'export, la produttività nei servizi e le politiche virtuose messe in campo da Comune e Regione.

Secondo i primi dati forniti dalla Cgil, tra il 2008 e il 2011 a calare è stata sia l'occupazione femminile, scesa dal 33 al 31% , che quella maschile, passata dal 66 al 62%. Segno che "il sistema d'impresa - spiega il sindacato - non riesce a stare dietro alla contrazione dei mercati, non riesce ad assorbire manodopera giovane e qualificata e non riesce ad individuare strategie di rilancio".

La provincia di Bari, inoltre, perde 5 punti percentuali di occupati fra i 25 e i 34 anni (dato in linea con la tendenza nazionale) ma è soprattutto la fascia di lavoratori compresa tra i 15 e i 34 anni a subire il calo maggiore. In Puglia gli occupati di sesso maschile diminuiscono notevolmente tra il 2008 e il 2010; tuttavia dal 2010 al secondo trimestre 2012 si evidenzia "una ripresa significativa". Quanto all'occupazione femminile, le donne nel 2011 tornano ad una situazione uguale a quella del 2008, mentre recuperano nel primo semestre 2012.

Nel corso dell'appuntamento in programma domani, la Cgil di Bari traccerà un bilancio delle politiche socio-economiche del territorio barese, analizzando i dati riguardanti le principali tendenze produttive e occupazionali e proponendo un progetto di sviluppo dell'area metropolitana "che non sia semplice espressione geografica o distretto amministrativo, ma che abbia in sé i connotati - è detto nella nota - dell'inclusione sociale, di un tessuto produttivo riconoscibile nella sua identità, di un progetto culturale, educativo e formativo in grado di produrre le figure su cui far marciare questo nuovo soggetto".

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