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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

La Fiva Confcommercio chiede la riapertura dei mercati e propone indicazioni e linee guida per le misure di prevenzione e contenimento da adottarsi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Pur nella consapevolezza della delicatezza del momento che il Paese attraversa in questa fase di emergenza, la riapertura dei mercati appare di importanza strategica sia perché il rischio di trasmissione del contagio in aree aperte è inferiore alle probabilità di contagio in luoghi chiusi, sia perché, se si vogliono evitare gli assembramenti di persone è evidente che riducendo i punti vendita si moltiplica il rischio di concentrare le persone negli unici esercizi commerciali aperti. Le associazioni di categoria, quindi chiedono la riapertura prima possibile dei mercati e propongono le procedure per le riaperture in sicurezza, garantendo in primis la salute pubblica da coniugarsi con la contestuale necessità di assicurare alle imprese l’operatività necessaria e fondamentale per la loro redditività, sulla base dell’adattamento alle singole realtà mercatali e in forza della flessibilità di applicazione. - Contributo regionale ai comuni per l’azzeramento integrale dei tributi locali in materia di occupazione del suolo pubblico e di prelievo sui rifiuti, almeno fino a quando l’emergenza sarà superata; - allungamento dell’orario dei mercati fino alle ore 18.00; - Contributo agli operatori in caso di giornate perse a causa di eventuale ridimensionamenti dei mercati e turnazione; - azzeramento delle presenze e delle assenze; - fornitura di servizi logistici; - ricorso a forme di sostegno nella sorveglianza degli accessi con opportuni protocolli di collaborazione con le associazioni di categoria, con il volontariato e le associazioni delle forze dell’ordine in congedo; - compartecipazione nelle attività di monitoraggio. Le indicazioni per la riapertura dei mercati proposte sono: - la distanza da banco a banco ottimale dovrebbe essere di non meno di 1,00 ml ma può anche essere inferiore se in corrispondenza del limite del banco si adotta una parete divisoria di altezza non inferiore a 1,50 ovvero un prolungamento della tenda laterale i di copertura in entrambi i lati in materiale plastico che arrivi a terra; - le dotazioni del banco con l’obbligo di protezioni individuali per il venditore, su tutti i banchi e non soltanto su quelli di carattere alimentare, con la disposizione di un contenitore a caduta e sottolavello per il lavaggio delle mani. Se non previsto diversamente sull’area mercatale, occorre mettere a disposizione di guanti usa e getta e gel igienizzate per il cliente. (Senza mascherina il cliente non può accedere all’area mercatale; - corsie di scorrimento frontale: Non inferiori a 3,5 metri di distanza del fronte banchi (per consentire il rispetto della distanza fra chi fa spesa fra banchi contrapposti). Se il mercato è posto su fila unica è sufficiente una distanza inferiore, non minore di ml.2,50 dal fronte opposto. - divisione dei banchi: è consigliabile l’utilizzo di pareti divisorie in plexiglas per un’altezza non inferiore a 1,00oppure un prolungamento della tenda di copertura laterale in materiale plastico che arrivi a terra (in modo che ciascun banco sia un piccolo negozio a se stante). - spazio vendita frontale: delimitare con scotch o gesso o altro mezzo il posizionamento dei clienti in modo da garantire la distanza interpersonale di due metri. Assicurarsi che la distanza fra venditore e cliente non sia inferiore a 1,5 metri. Ciascun titolare dell’esercizio si impegnerebbe a: - garantire, qualora l’attività preveda l’accesso a boxes, l’accesso di una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori, quanto all’uso di dispositivi di protezione, pretendere l’uso della mascherina da parte dei consumatori e mettere a disposizione gel igienizzante per le mani, nel caso in cui ai consumatori sia consentito servirsi da soli; - garantire l’applicazione delle misure previste dal Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali di cui all’allegato 6 al DPCM del 26 aprile 2020. Solo con un’azione comune, concordata e partecipe fra tutti i livelli interessati, i mercati potranno riaprire e tornare a riacquistare quell’importanza strategica per le Città che finora hanno avuto. Sia chiaro che le indicazioni fornite, vogliono costituire indirizzi di comportamento cui attingere per migliorare la sicurezza delle aree ai fini del contenimento del contagio, e rappresentare una traccia di lavoro, minima e di sintesi, sulla quale Amministrazioni Locali, Associazioni rappresentative ed operatori possono confrontarsi, rimodulandola e aggiornandola in pendenza di criticità insorgenti.

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