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Stabilimento Saicaf a rischio chiusura, interviene Confindustria: "Semplice riorganizzazione, nessun licenziamento"

Le precisazioni dell'associazione di industriali dopo le notizie di uno stop alla produzione della storica torrefazione barese nello stabilimento di via Amendola, poi smentite dai proprietari

Nessuna chiusura, ma "un'operazione di riorganizzazione che mira a conseguire maggiore efficienza e competitività, cominciando dall'acquisizione di una sede più adatta alla produzione". È la precisazione di Confindustria Bari BAT dopo le voci che si erano rincorse negli scorsi giorni relative allo stop della produzione nello stabilimento Saicaf di via Amendola, che avrebbe messo a rischio il posto di lavoro di 40 operai, poi smentite dagli stessi proprietari, che hanno parlato di semplice trasferimento di sede.

Conferma che arriva anche dall'associazione di industriali che ricorda come la storica torrefazione barese stia intraprendendo "un'operazione di rinnovamento come ogni impresa che vuole restare al passo coi tempi" ricordano in una nota. Confindustria ha poi espresso "preoccupazione per gli effetti dannosi che si possono generare a seguito degli interventi allarmistici pubblicati nei giorni scorsi sulla stampa su iniziativa di alcuni sindacati".

La replica dei sindacati: "Da parte nostra nessun allarmismo, ancora nessuna certezza sul futuro di 15 lavoratori"

Da parte loro, i sindacati rispondono alle dichiarazioni di Confindustria con una nuova nota: “Le Organizzazioni Sindacali Flai Cgil e Uila Uil evidenziano quanto comunicatogli dall'azienda nell'incontro sindacale del 6 agosto ove veniva dichiarata la cessazione della produzione del caffè nello stabilimento barese con relativa cessione del terreno ove ora insiste l’opificio di proprietà Saicaf ed il conseguente spostamento dei soli uffici in Via Oberdan che avrebbe riguardato il personale impiegatizio. Nessuna garanzia era stata data per gli addetti del reparto produzione e magazzino che dà occupazione a circa 15 persone. Ci auspicavamo nell'incontro richiesto il 29 agosto di ricevere dall'azienda le informazioni necessarie a comprenderne gli intendimenti, anche in merito al percorso di riorganizzazione in atto già in queste settimane, contrariamente a quanto apparso ieri sulla stampa ove si dichiarava che tale processo sarebbe iniziato a far data dal 30 settembre 2019. Quanto affermato oggi in un comunicato di Confindustria Bari e Bat smentisce in parte quanto affermato dal Presidente della stessa Saicaf nelle dichiarazioni riprese dai media, in cui si sosteneva che la riorganizzazione avrebbe interessato pochissime unità e si paventava anche la cassa integrazione. Questo ieri, oggi, invece, si dice a chiare lettere che il reparto produzione non chiude.  Flai e Uila precisano che i sindacati hanno sempre dichiarato che su un organico complessivo di 40 unità, le posizioni lavorative messe in discussione riguardano gli operai impegnati nel reparto produzione e magazzino. Pertanto respingiamo fermamente le accuse di aver innescato effetti dannosi attraverso toni allarmistici, essendoci limitati a motivare le cause che portavano le organizzazioni sindacali ad indire uno sciopero ad oltranza, indizione che è avvenuta su mandato conferito dagli stessi lavoratori in una assemblea sindacale avvenuta pochi giorni prima dello svolgimento della manifestazione stessa. Tuttavia rimaniamo allarmati dalla situazione venutasi a creare: non siamo ancora riusciti a comprende nè dall'azienda nè dai comunicati diffusi a mezzo stampa, se i 15 lavoratori avranno un futuro in Saicaf ed in cosa si estrinsechi la riorganizzazione aziendale e quali siano i tempi di un possibile varo di un nuovo o rilevato insediamento produttivo. Apprendiamo con altrettanto stupore come alcuni Tg abbiano sottolineato che ad oggi l'azienda non sia stata informata della convocazione presso la task force regionale per l’occupazione, prevista per il 18 p.v. alle 14:30. Nella convocazione giunta alle organizzazioni sindacali l'azienda risulta presente con indirizzi e riferimenti mail che combaciano con quelli aziendali pubblicizzati sul sito web ufficiale. Ci auspichiamo, vista la presenza di Confindustria, che vi sia una immediata convocazione da parte dell’azienda al fine di evidenziare e condividere anche con le forze sociali gli intendimenti aziendali sino ad ora diffusi solo a mezzo stampa”.

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