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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Modugno

OM, arriva l'accordo azienda-lavoratori in attesa del vertice di settembre

L'azienda ha confermato la revoca della messa in "libertà" e la sospensione della cessione del ramo d'azienda. In cambio i lavoratori consentiranno l'uscita di 50 carrelli, ma il presidio davanti alla fabbrica continua in attesa dell'incontro con l'ad del gruppo Kion il 5 settembre

E' una piccola tregua in attesa del nuovo vertice di settembre al Ministero dello Sviluppo economico l'accordo trovato oggi tra sindacati e rappresentanti dell'OM nel corso dell'incontro tenutosi nella sede di Confindustria a Bari. Un'intesa che conferma quanto già concordato a Roma il primo agosto, e che rappresenta comunque solo una soluzione a breve termine per i 320 dipendenti.

Due gli impegni principali assunti dall'azienda: la sospensione dell'articolo 37 relativo alla cessione del ramo d'azienda, e la revoca della messa in "libertà" dei lavoratori, che dai prossimi giorni potranno quindi tornare a lavorare secondo l'accordo di cassa integrazione sottoscritto un mese fa. Come già ipotizzato nei giorni scorsi, l'azienda ha chiesto in cambio ai dipendenti di lasciar uscire 50 carrelli fermi in magazzino. Cioè una parte di quella merce la cui consegna era stata già bloccata nei giorni scorsi dai lavoratori riuniti in presidio di protesta davanti ai cancelli della fabbrica.

Ma se l'accordo di oggi può essere letto come un temporaneo segnale di distensione nei rapporti con l'azienda, l'attenzione resta puntata al prossimo 5 settembre, quando il tavolo sulla vertenza Om tornerà a riunirsi a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico. In quell'occasione i rappresentanti dei lavoratori dovrebbero avere un incontro diretto con Gordon Fiske, amministratore delegato del Gruppo Kion, al quale i sindacati proveranno a chiedere direttamente le ragioni di una scelta, quella della chiusura, a loro dire non legata ad una reale crisi produttiva dello stabilimento, quanto piuttosto ad una strategia aziendale decisa a concentrare le attività produttive in Germania a danno degli altri stabilimenti controllati in Europa. Sempre nel corso dell'incontro del 5 settembre, l'azienda comunicherà ai sindacati il nome della società incaricata di portare avanti eventuali trattative per la vendita dello stabilimento.

Intanto i lavoratori, che dopo l'assemblea di oggi pomeriggio hanno dato mandato ai sindacati di firmare l'accordo con l'azienda, fanno sapere che comunque il presidio davanti ai cancelli della fabbrica non sarà rimosso, e che la forma di protesta andrà avanti per tutto il mese di agosto.
"Il presidio rimane lo stesso - afferma Vito Bottalico della RSU FIOM CGIL - noi come RSU vigileremo sul numero di carrelli che dovranno uscire dall'azienda, che ci saranno comunicati nei prossimi giorni. Rimaniamo davanti ai cancelli perchè l'azienda non può permettersi di venir meno al nostro accordo, e noi terremo gli occhi aperti".
 

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