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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Fondi del Psr 2014-2020 bloccati, 'in stallo' 35 milioni di euro: agronomi baresi insorgono contro Emiliano

La Regione ha revocato la sottomisura 4.1, quella relativa al "sostegno per investimenti materiali e immateriali finalizzati a migliorare la redditività, la competitività" delle imprese agricole

"Non si possono cambiare le regole del gioco, neppure ai supplementari": è Giacomo Carreras, presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Provincia di Bari, a rappresentare il disappunto della categoria dopo il blocco delle risorse regionali sul Piano di sviluppo rurale 2014-2020. Misura che avrebbe dovuto assegnare 35 milioni di euro a favore delle imprese agricole e che su decisione del governatore Emiliano sono al momento inutilizzabili.

La Regione ha infatti revocato la sottomisura 4.1, quella relativa al "sostegno per investimenti materiali e immateriali finalizzati a migliorare la redditività, la competitività". Un blocco che per il presidente dell'Odaf Bari mette le istituzioni regionali a rischio di nuovi ricorsi, mentre agronomi e forestali baresi chiedono nuove misure il prima possibile. 

I dati: Regione Puglia ultima per spesa sostenuta in agricoltura

A confermarne la necessità sono i dati: l’ultimo report diffuso dal Ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) sull’avanzamento della spesa pubblica dei diversi Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 pone la Regione Puglia, capofila in agricoltura, all’ultimo posto per spesa sostenuta, con il 20,97%. L’aggiornamento formulato dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) al 31 agosto scaraventa poi la Puglia in uno scenario ancora peggiore: infatti se l’avanzamento
di spesa si è portato al 21,71%, con un incremento in due mesi pari a solo lo 0,74%, il gap con le altre regioni è aumentato.

“Preme evidenziare - il commento di Carreras - che se da una parte qualcuno continua a percepire stipendi, gli altri, i professionisti e soprattutto gli imprenditori agricoli, guardano con angoscia al proprio futuro. D’altronde il lavoro di tanti dipende dalla buona volontà di questi ultimi. Questa non è civiltà
 e mi auguro che finalmente qualcuno possa trovare il coraggio di rimediare (semmai possibile) a tutta questa sequela di errori, senza addossarli come più volte è stato fatto, su noi tecnici che invece abbiamo solo dato seguito alle trasognanti attese che si erano create intorno a questa programmazione del Psr Puglia".

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