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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Bari Vecchia / Piazza Libertà

Futuro incerto per i lavoratori del Cara, sit-in di protesta davanti alla Prefettura: "Chiediamo sospensione della gara"

I dipendenti del centro di accoglienza sono tornati a manifestare per chiedere lo stop alla procedura di aggiudicazione dell'appalto per la nuova gestione, che - denunciano i sindacati - "non garantisce continuità occupazionale"

Tornano a chiedere la sospensione della procedura di gara in corso per la futura gestione del Cara di Palese, denunciando le anomalie di un bando che "non garantisce continuità occupazionale" e lascia nell'incertezza il futuro degli attuali 160 lavoratori. I dipendenti del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Palese sono tornati a manifestare questa mattina, con un sit-in organizzato da FP Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl e Uil Tucs davanti alla Prefettura. Nel corso della mattinata, i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti da un rappresentante del prefetto, al quale sono tornati ad esporre le ragioni della protesta, ribadendo la richiesta sospendere l'aggiudicazione della gara, nell'ambito della quale, proprio oggi, era prevista l'apertura dei plichi per conoscere le aziende ammesse alla procedura.

Il bando attuale e i rischi per i lavoratori

Ad essere contestato dai sindacati è innanzitutto l'impianto del bando, che non affida la gestione ad un unico soggetto ma 'spacchetta' i servizi in più lotti, prevedendo quindi la possibilità di assegnazione ad operatori diversi, che andrebbero ad assumere ciascuno i lavoratori del servizio di competenza. Ma l'aspetto ancora più rilevante è rappresentato dal numero di ospiti sulla base del quale è stato tarato il bando: 744. Una cifra assolutamente 'irreale' per i sindacati, dal momento che - evidenziano - negli ultimi anni il numero di ospiti del Cara non è mai sceso sotto le mille unità, con picchi di 1300 o anche 1900 persone. Ma è chiaro che una tale scelta non potrà non avere ripercussioni sui dipendenti, che, pur avendo la tutela della clausola sociale per la riassunzione, potrebbero veder cambiare radicalmente la loro situazione lavorativa. "Per come sono stati stabiliti i criteri di base del bando - sottolinea Miriam Ruta, segretario generale Fisascat Cisl - è ovvio che se diminuisce la base degli ospiti, questi lavoratori, pur subentrando tutti potranno subire decurtazioni sensibili del loro orario di lavoro". 

Le richieste dei sindacati: "Sospendere la gara e aprire confronto"

Oltre alla sospensione della procedura di gara, i rappresentanti sindacali hanno chiesto alla Prefettura - spiega Ruta - di attivarsi per l'apertura di un tavolo di governance, che consenta di aprire un confronto tra tutte le parti sociali: Prefettura, Comune, Città metropolitana, associazioni sindacali dei lavoratori e datoriali. I sindacati hanno chiesto inoltre chiarezza sulle recenti notizie di stampa relative ad una possibile chiusura del Cara di Palese, alla luce di alcune dichiarazioni del ministro dell'Interno Minniti. Un'ipotesi che ovviamente risulterebbe in contrasto con la decisione di indire un bando per la futura gestione del centro di accoglienza ma che sarebbe stata in qualche modo smentita nel corso dell'incontro odierno in Prefettura.
 

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