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Economia

Formazione: le borse di studio "Ritorno al Futuro" saranno tassate

I finanziamenti erogati dalla Regione costituiranno reddito. Nei prossimi giorni i beneficiari riceveranno i Cud attestanti la "retribuzione" da allegare alla denuncia dei redditi. Gli assessori Sasso e Fratoianni: "Decisione del governo che non condividiamo"

Le borse "Ritorno al Futuro" erogate dalla Regione Puglia saranno tassate. Amara sorpresa per i beneficiari dei finanziamenti regionali per la formazione post laurea che nei prossimi giorni vedranno arrivare a casa i Cud attestanti la “retribuzione” e dovranno allegarli alla denuncia dei redditi.  E' l'effetto di una decisione del Ministero del Lavoro, il quale ha stabilito che le borse di studio regionali sono equiparabili ad un reddito percepito. Finora, ad essere tassata (e tassabile) era stata solo la parte “italiana” delle borse, una parte esigua, visto che le borse sono in gran parte finanziate con fondi europei. Ma la decisione del Ministero ha cambiato le cose, perchè ora ad essere sottoposto a tassazione sarà l'intero importo del finanziamento.

A comunicare il cambiamento sono stati oggi gli assessori regionali all’Istruzione Alba Sasso e alle Politiche giovanili Nicola Fratoianni. Una decisione, hanno spiegato i due assessori, non condivisa dalla Regione, che tuttavia, insieme alla'Agenzia delle Entrate, sarà tenuta ad adeguarsi alle nuove disposizioni.  “Non condividiamo questa posizione – dichiara la Sasso - ma dobbiamo comunque emettere i Cud come ci è stato chiesto dall’Agenzia delle Entrate. Ci siamo tuttavia fermati un attimo in vista del maxiemendamento in discussione alla Camera che coinvolge anche le borse dei medici specializzandi. Aspettiamo come andrà a finire, ma dovremo mandare in ogni caso una lettera a tutti gli studenti che chiarisca la situazione, che non deriva da una responsabilità della Regione. E approfondiremo la questione con i legali della Regione”.

Più diretto invece l’assessore alle Politiche giovanili, Nicola Fratoianni: “E’ una tassa particolarmente odiosa e insopportabile quella sulle borse di studio. E non serve un raffinato legale per capire che definire la Regione quale “beneficiaria” delle somme e gli studenti invece percettori di reddito è un controsenso. In più, lo Stato italiano tassa somme che provengono dalla Ue, quindi si prende una parte di finanziamenti europei che dovrebbero limitare il divario tra regioni ricche e meno ricche. Valuteremo ogni possibilità di opporci a questa impostazione, in modo da limitare i danni. I singoli studenti potranno comunque tutelare i loro diritti eventualmente ricorrendo e li appoggeremo”.

Quello che è certo, è che per adeguarsi alla nuova interpretazione del Ministero l’Amministrazione regionale dovrà indicare nel CUD di coloro che hanno beneficiato della borsa nel 2011 l’importo totale da assoggettare a IRPEF. La questione resta invece in sospeso per le erogazioni ancora da effettuare. Si aspetta infatti di vedere se verrà approvata la novità contenuta nel decreto fiscale in discussione alla Camera. Nel maxiemendamento, infatti, è prevista una modifica del trattamento fiscale delle borse di studio che vedrebbe l’esenzione IRPEF fino all’importo di € 11.500,00; in tal modo contribuirebbe a formare reddito imponibile assimilato a quello di lavoro dipendente solo la parte eccedente l’importo di € 11.500,00.
 

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