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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Tredici dipendenti Saicaf verso il licenziamento, i sindacati: "Chiesta cassa integrazione straordinaria, un epilogo già scritto"

In una nota Flai Cgil e Uila Uil danno notizia dell'avvenuta comunicazione relativa al "licenziamento collettivo per cessazione del ramo produttivo": i lavoratori interessati sono quelli occupati nel comparto produzione e magazzino dello stabilimento barese

Chiesto il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria per tredici dipendenti della Saicaf. A darne notizia, in una nota, sono i sindacati Flai Cgil e Uila Uil: "Lunedì 9 dicembre - scrivono i sindacati - la comunicazione ufficiale che tutti ormai si aspettavano, avente ad oggetto: 'Licenziamento collettivo per cessazione del ramo produttivo per la società S.A.I.CAF. S.P.A.'".

"A settembre - ricordano i sindacati - Flai Cgil e Uila Uil avevano lanciato l’allarme, preoccupati dalle posizioni dell’azienda che non si pronunciava sul destino dei 13 lavoratori tutti occupati nel comparto produzione e magazzino dello stabilimento barese. Tre mesi fa, quindi, l’annuncio ufficiale della vendita del terreno su cui insisteva l’opificio e la contemporanea assenza di un piano aziendale condiviso con i rappresentanti dei lavoratori, facevano presagire il peggio. Veemente era stata la reazione della proprietà e del management contro i sindacati che, preoccupati del destino di 13 famiglie, avevano indetto uno sciopero, deciso d’intesa con i lavoratori durante una assemblea formalmente convocata ai sensi di legge. Repentina la presa di posizione dell’azienda che si affrettava a smentire con i giornalisti e parlando, invece, di una “riorganizzazione per potenziare la propria presenza sul territorio nazionale ed estero".

"Questa la cronaca. A noi purtroppo rimane l’amara constatazione che le nostre preoccupazioni erano fondate – affermano i Segretari Provinciali di Flai Cgil e Uila Uil, Anna Lepore e Pietro Buongiorno – con la dismissione del ramo industriale dedicato alla produzione del caffè  e la conseguente chiusura del sito produttivo di via Amendola, la decisione della proprietà di proseguire solo con l’attività commerciale, di fatto, porta i 13 lavoratori a rimanere a casa. Questa mattina, con la sottoscrizione del mancato accordo con le organizzazioni sindacali in Regione e la conseguente richiesta di ricorso agli ammortizzatori sociali, è quindi ufficiale un epilogo già scritto, quando avevamo il sentore che cessando la produzione si sarebbe parlato di esuberi. Flai e Uila – concludono i Segretari Lepore e Buongiorno – chiedono un immediato intervento del Ministero del Lavoro per una celere ed immediata convocazione delle organizzazioni sindacali al fine di attivare l’accesso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria". I sindacati hanno, quindi, indetto una assemblea sindacale in programma per venerdì 20 dicembre.

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