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Sciopero generale: Cgil in piazza Prefettura, studenti in corteo

Gli studenti continuano la loro protesta contro i privati nelle scuole, mentre in piazza Prefettura la Cgil dice no alla politica dell'austerity e presenta le vertenze dei tanti lavoratori che in ogni settore rischiano il posto di lavoro

Continua la protesta degli studenti e anche oggi è giornata di scioperi in 11 piazze pugliesi di cui due nella provincia di Bari (Bari e Monopoli): studenti e professori ancora una volta insieme per dire no al ddl Aprea. Al coro di “noi la crisi non la vogliamo” gli studenti sono partiti da Piazza Umberto con la ormai onnipresente carota, vegetale totemico della protesta che non dimentica le parole del ministro Profumo sugli italiani da trattare con “bastone e carota”. Hanno attraversato via Andrea da Bari, ma poi arrivati a Piazza prefettura dov'era in corso la manifestazione della Cgil, molti hanno voluto non unirsi “ai partiti” e scegliere di muoversi verso piazza Ferrarese.  Questa protesta arriva in un momento in cui molte scuole nella provincia sono in autogestione o occupazione e come ci spiegano i ragazzi è “solo un'altra giornata di una protesta che non si chiude oggi, ma che tornerà in piazza per dire di noi ai privati nella scuola”.

Sciopero 14 novembre: studenti e lavoratori in piazza

Oggi è  anche la giornata della mobilitazione internazionale contro la crisi e l'austerità promossa dalla CES (Confederazione Europea dei Sindacati) che in Italia si è tradotta in uno sciopero generale di quattro ore della Cgil, che in piazza Prefettura ha allestito un palco e dodici gazebo per la distribuzione di volantini per far conoscere la situazione difficile dei lavoratori e le vertenze in atto. Proprio sul palco montato in piazza si alternano i rappresentanti di tutte le categorie, che parlano dei tagli della scuola come un attacco costante all'istruzione pubblica, volto a favorire i privati, rifiutano la strategia dell'austerità adoperata dall'Europa, ma chiedono un patto sociale europeo.C'è poi un Babbo Natale, che armato di foglietto e pennarello raccoglie i desideri per Natale e li appende ad un albero. “Sono tantissime le vertenze in atto oggi – spiega a Baritoday Ninni Mincuzzi, segretario generale Flai Cgil della provincia di Bari – il 22 novembre ad esempio è previsto lo sciopero generale dei lavoratori della Coca Cola Hbc che dopo aver chiuso lo stabilimento di Bari nel 2009, nonostante fosse uno dei più attivi, ora vuole mettere in mobilità anche gli impiegati e questo significa che 209 persone di cui 40 in Puglia perderanno il lavoro – continua. -   Nella stessa situazione si trovano i lavoratori della multinazionale Ciccolella specializzata nella produzione floreale che soffre la concorrenza africana e che tra Terlizzi e Molfetta ha proposto il licenziamento con eventuale riassunzione a tempo determinato per 79 dipendenti. Proposta questa rifiutata dal sindacato che punta per una riconversione della produzione dalle rose alle piante ornamentali”.

A protestare inoltre ci sono gli impiegati dell'Assolavoro in cassa integrazione dal 2010 che attendono il rinnovo, gli impiegati del Consorzio di Bonifica che si sono visti ridotti le giornate di lavoro, i lavoratori Natuzzi, quelli  della Om Carrelli che attendo notizie sul loro destino. Gli infermieri che ci spiegano “con oltre 800 precari a Bari, hanno distribuito 4 degli 8 milioni sbloccati dallo Stato per la Puglia, solo a Taranto, mentre le graduatorie del Policlinico già pronte darebbero lavoro a 400 persone se sbloccate”. E ancora c'è il mondo del tessile con oltre 1500 persone in cassa integrazione, i lavoratori nel settore bancario e i lavoratori in somministrazione per i quali quest'anno arriva un nuovo contratto nazionale.

 

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