Altalena, la stanza di Pinocchio in scena al Teatro Casa di Pulcinella
C’era una volta (e c’è ancora) Pinocchio, nato dalla penna di Carlo Lorenzini (Collodi), letto e riletto innumerevoli volte, visto e rivisto innumerevoli volte. Ma chi è il vero protagonista di quest’opera? Pinocchio, verrebbe istintivamente di rispondere, ma ad una analisi più attenta non può sfuggire la forte presenza genitoriale di Geppetto e che quindi si potrebbe concludere che sia il rapporto padre-figlio, il vero protagonista, il motivo conduttore della intera vicenda. E’ proprio questo legame, viscerale, contraddittorio, intriso di conflitti, che viene posto sotto la lente di ingrandimento della messa in scena e permette di focalizzare le diverse situazioni di instabilità che caratterizzano il complesso passaggio tra infanzia e adolescenza; in Pinocchio, nello specifico, da burattino a bambino. Ad indirizzarlo sulla “retta via” del suo animo ribelle provvede la fata Turchina, personaggio minaccioso, a volte crudele come la vita stessa, che sul finale assume le fattezze di una forza Karmica e risanatrice: lo scapestrato Pinocchio ritorna sulla retta via non tanto per salvare egoisticamente se stesso ma per soccorrere il padre che in quell’istante rischiava la vita per salvare quella del figlio. Ancora: Pinocchio è davvero bugiardo? La risposta non è così ovvia come potrebbe apparire. Le bugie del burattino (un mezzo di difesa?) sono forse un pretesto “letterario” per far emergere meglio e nel modo più semplice possibile la faticosa transumanza nel mondo reale degli adulti, dove nulla viene perdonato, dove tutto si paga a caro prezzo, compresa una bugia o un semplice errore di valutazione.
Queste riflessioni prendono corpo e fisicità nello spettacolo non solo attraverso il linguaggio verbale ma anche e soprattutto attraverso la forza dirompente e suggestiva della gestualità corale. L’altalenarsi delle vicende è oggettivata dalla presenza fisica di un’altalena, metafora essa stessa dell’esistenza incerta, barcollante ma anche sorprendente e aperta al lieto fine.
Il teatro abbatte la quarta parete e in questo specifico caso abbatte ogni parete creando una stanza immaginaria senza luogo e senza tempo, una stanza senza porte, spalancata e accogliente dove tutti i personaggi interagiscono fisicamente tra loro, anche quelli che non dovrebbero mai incontrarsi.
La fiaba di Pinocchio è la storia dell’umanità, anagraficamente adulta o adolescente che sia, la storia di ruzzoloni e di risalite, di capitomboli e di riprese, di cadute e redenzioni, nel tentativo sofferto e individuale di cercare “la strada giusta”, forse solo e semplicemente un senso alla propria esistenza!
In fondo c’è un Pinocchio in ciascuno di noi!
ALTALENA (la stanza di Pinocchio) liberamente tratto da “Pinocchio di Carlo Collodi” adattamento: Gianfranco Groccia, Giambattista De Luca.
13 e 14 Aprile 2018 ore 20,30 15 Aprile 2018 ore 18,30
GRANTEATRINO CASA DI PULCINELLA
Arena della Vittoria 4/A BARI.
info: 3397403816
Interpreti: Lino De Venuto, Paolo Comentale, Nicola Borregine, Giambattista De Luca, Isa Gigante, Ada Interesse, Emanuella Lomanzo, Vitangelo Pugliese, Caterina Rubini, Michele Scarafile, Anna Volpicella.
Regia e Scene: Gianfranco Groccia
Suoni: Ernrico Acciani
Fonica e luci : Nicola Santamato.
Scenotecnica : Emanuele Hila
Trucco : Giusy Laghetti
Foto di scena : Mario Vitale
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