Direzioni del racconto: Carla Guido legge Un bambino prodigio di Irene Nemirovsky
L’attrice salentina Carla Guido, allieva di Orazio Costa, legge «Un bambino prodigio» di Irene Nemirovsky, la scrittrice francese nata in Ucraina che, nonostante la sua conversione dall’ebraismo al cattolicesimo, non sfuggì al Nazismo e morì ad Auschwitz nel 1942. A questo «canto» di dolore e gioia dei miserabili e degli emarginati è, dunque, dedicato l’appuntamento di mercoledì 6 dicembre (ore 21), in Vallisa, per la decima edizione delle «Direzioni del racconto», la rassegna di teatro di narrazione letteraria organizzata dalla Compagnia Diaghilev in collaborazione con l’Assessorato alle Culture del Comune di Bari e il sostegno della Regione Puglia (biglietti 10 euro, info e prenotazioni 3331260425).
La famiglia, l’esilio, il denaro, la passione, l’ambizione sono stati temi cari a Irene Nemirovsky, un’infanzia nella Russia prima imperiale e poi rivoluzionaria, la fuga prima in Finlandia e poi in Svezia, la giovinezza dorata in Francia, i rapporti con la società letteraria degli anni Trenta, gli sconvolgimenti della guerra, gli ultimi mesi di vita nel paesino dell’Isère dove si era rifugiata con la famiglia. E nel «Bambino prodigio» la scrittrice racconta la storia di Ismaele Baruch, il cui talento affascina il poeta in crisi Romain Nord e la sua amante, la «Principessa», una ricca vedova in cerca di nuove emozioni. Strappato al suo mondo di miseria, Ismaele diventerà il giocattolo di una società aristocratica, pronta all’entusiasmo quanto al disprezzo. Una società che finirà per umiliarlo inesorabilmente.