“Come sono diventato stupido” in scena al Teatro Kismet
Chi più sa è davvero più triste? Gli stupidi, gli inconsapevoli, sono sempre felici? Capace di una comicità che fa riflettere, tra risate e colpi di scena lo spettacolo “Come sono diventato stupido”, per la regia di Corrado Accordino, approda a Bari sabato 9 e domenica 10 febbraio al Kismet alle ore 21, per la stagione Farsi Mondo, a cura di Teresa Ludovico (sabato 9 febbraio segue incontro con il pubblico a cui parteciperà anche lo scrittore e attore Davide Potente).
La pièce, tratta dal romanzo rivelazione di Martin Page, è prodotta da Binario7, e vede in scena Corrado Accordino, Viola Lucio, Marco Rizzo e Alessia Vicardi. Assistente alla regia Valentina Paiano; scene e costumi Maria Chiara Vitali.
Il protagonista è coinvolto in uno strano percorso verso la sua personale felicità, che lo porterà a vivere situazioni rocambolesche e incontrare personaggi sui generis. Eppure, tutto forse è molto più semplice di ciò che si pensa.
Antoine ha una grave malattia: l’intelligenza. È una persona particolarmente dotata, più della media, e ha capito che la sua curiosità intellettuale è una condanna. Tenta varie strade per risolvere la sua difficoltà fino a quando prenderà la decisione definitiva, diventare stupido. Lui vorrebbe dimenticare di capire, appassionarsi alla quotidianità, credere nella politica, comprare bei vestiti, seguire gli avvenimenti sportivi, fantasticare sull’ultimo modello di automobile, guardare con interesse e partecipazione emotiva i programmi televisivi. Vorrebbe tutto questo. E soprattutto vorrebbe stare bene con gli altri, non capirli, ma essere come loro, fra di loro, uno di loro, e come loro condividere le stesse cose. Un invito a non lasciarci sfuggire le occasioni di bellezza che quotidianamente accadono intorno a noi, un’esortazione a vivere il “qui e ora”, liberandosi dalle strutture. La bellezza di dire ciò che potrebbe essere meglio per sé e per gli altri, di essere se stessi, la bellezza di guardare alla nostra esistenza con ironia e leggerezza.
“Come sono diventato stupido è un viaggio di formazione di un giovane venticinquenne alla ricerca della felicità… Per lui però il viaggio è la ricerca di una vita banale e conformista:“essere una formica tra le formiche”. L’idea drammaturgica si fonda principalmente sull’analisi psicologica del personaggio principale. I vari personaggi del libro, appariranno intorno a lui e con lui, come figure specchio del suo percorso di involuzione. Le scene seguono l’andamento strutturale del libro, con alcune variazioni necessarie all’adattamento teatrale, al fine di sottolineare le inclinazioni del protagonista Antoine: le sue attitudini comportamentali, le insofferenze, i disagi relazionali, prima e dopo l’assunzione delle pillole che aiuteranno Antoine nel suo percorso verso la stupidità”, scrive Accordino