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Cultura

A Castellana Grotte "La cultura del rispetto", il primo incontro con Amadou e Babacar con le favole della tradizione africana

Amadou, Babacar e le favole della tradizione senegalese aprono il ciclo di incontri sulla “Cultura del Rispetto” voluto dal Presidente del Consiglio Comunale di Castellana Grotte Emanuele Caputo.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Una giornata intera dedicata alla “Cultura del Rispetto” che ha ufficialmente aperto il ciclo di incontri fortemente voluti dal presidente del consiglio comunale Emanuele Caputo, organizzati dall'ufficio di presidenza e dedicato a questioni di fondamentale importanza civica incentrate sul più ampio tema del rispetto. La prima tappa, dedicata all’integrazione e allo scambio culturale, ha avuto come protagonisti Amadou e Babacar con le loro storie e l’esempio lampante dell’immigrazione che diventa opportunità e rispetto reciproco. L’incontro si è svolto in due momenti lo scorso venerdì ed ha avuto come protagonisti i due operatori culturali senegalesi, l'editore Papa Ngady Faye detto “Amadou” e lo scrittore Babacar Gning. Il primo momento di incontro si è svolto nell’aula magna “Rocco Dicillo” dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Luigi Dell’Erba” dove c’è stato un dibattito moderato dal presidente Caputo al quale hanno partecipato, oltre ad Amadou e Babacar, la professoressa Teresa Turi, dirigente scolastico dell’Itt, Padre Gianni Mastromarino guardiano del Santuario di Maria Santissima della Vetrana, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maurizio Pace ed in collegamento telefonico Leonardo Palmisano giornalista e scrittore che ha dedicato la sua vita alla denuncia del fenomeno del caporalato. Il secondo incontro con i due operatori culturali, dai toni più istituzionali e aperto alla cittadinanza, si è svolto nella sala delle cerimonie del Palazzo Municipale, al quale hanno preso parte il sindaco Francesco De Ruvo, il presidente Caputo, Padre Gianni Mastromarino e l’assessore comunale alla cultura Vanni Sansonetti. La storia dei due ha raccontato agli studenti e alla cittadinanza le tante sfaccettature della migrazione e dell’integrazione culturale. Papa Ngady Faye detto Amadou è partito dal Senegal con una valigia di carta ed arrivato dapprima in Francia per poi transitare da Milano ed infine a Lecce. Nella sua città natale faceva il capo cantiere, l’esigenza di partire è nata dalla voglia di emancipazione. Chi conosce Amadou sa che può sempre trovarlo a Lecce in via Vittorio Emanuele II. Una carriera che in Italia è nata come venditore ambulante di libri poi sfociata in un nuovo mondo, quello della scrittura e dell’editoria. Amadou è di casta “griot”, quella dei cantastorie dell’Africa occidentale. Il griot, nel villaggio tradizionale, entra nel “cerchio”, formato dalla sua gente tutta seduta ad aspettarlo. E lui, venditore ambulante di libri, è sempre in mezzo alla gente, in strada o invitato a parlare nelle scuole o dalle associazioni. A Trepuzzi, 13 km a nord-ovest di Lecce, Amadou ha fondato la casa editrice chiamata “Modu Modu” con un progetto ambizioso: portare in Italia il meglio delle letterature dell’Africa, far conoscere agli italiani tutta la ricchezza culturale e il valore letterario di opere che, poco tradotte in Italia, restano inaccessibili a molti, al di fuori delle università che si occupano di culture dei paesi ex-coloniali. Diffondere testi che permettano agli italiani di comprendere come la tratta degli schiavi e la reclusione nelle piantagioni non sono che un momento, benché cruciale, della storia africana. Più che all’integrazione il progetto ha pertanto l’obiettivo di effettuare un vero e proprio scambio culturale costante tra popoli, un rispetto, quindi, fra culture. I libri di maggior successo distribuiti dai due sono infatti testi di favole tramandate dai lori villaggi nativi. La casa editrice Modu Modu vende i suoi libri attraverso una rete di venditori ambulanti qualificati come lo scrittore Babacar Gning anch’egli emigrato dal Senegal dove svolgeva il lavoro di maestro nelle scuole elementari. I due, da quando si sono incontrati non hanno mai smesso di inseguire il loro sogno, diffondere la cultura africana, soprattutto quella legata alla letteratura per bambini, nel rispetto della cultura del paese che li ospita da tanti anni. Già fissato, dopo l'appuntamento con Amadou e Babacar, il prossimo attesissimo appuntamento: la giornata di sabato 10 novembre dedicata al “Rispetto della verità” con Dario Vassallo, fratello di Angelo ed autore de “Il Sindaco Pescatore”, libro che ha richiamato l'attenzione sulle vicende del già sindaco di Pollica, in provincia di Salerno, ucciso nella notte dell'8 settembre 2010 con lo scopo di risalire agli autori del crimine.

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