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Cultura

Arte, musica e teatro per dire no alla mafia. A Bari il primo "Festival della Legalità"

Dal 18 al 21 ottobre l'evento organizzato da Regione, Comune, Libera e teatro Kismet e Momart per sensibilizzare sul tema della lotta alle mafie

Quattro giorni di incontri, mostre ed eventi teatrali tutti incentrati sul tema della legalità e della lotta alle mafie. Arriva in Puglia la prima edizione del "Festival della Legalità - I luoghi della legalità", che si terrà tra Bari e Adelfia dal 18 al 21 ottobre.

La manifestazione, che mira a sensibilizzare i cittadini sul tema della lotta alla mafie, vedrà iniziative di diverso tipo,  molte delle quali si terranno in luoghi simbolo della legalità, come gli immobili confiscati alla malavita. Organizzatori del festival il Momart, Libera, teatro Kismet, Comune di Bari - Agenzia lotta non repressiva alla criminalità organizzata, Comune di Adelfia, Arci e Regione Puglia. Oggi la presentazione ufficiale dell'evento.

Per la Regione è intervenuto l'assessore alla Trasparenza e cittadinanza sociale, Nicola Fratoianni. "Presenteremo presto in giunta - ha sottolineato - un provvedimento per rifinanziare l'attività del Momart. In un'epoca di stretta nei bilanci, è una scelta politica quella di finanziare un'attività come quella di contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata". "Non so - ha proseguito Fratoianni - se la legalità possa essere insegnata. So che deve essere praticata. La Puglia è l'unica regione che ha legiferato in materia di riutilizzazione dei beni confiscati alle mafie perché la lotta alla criminalità non è un orpello ma una tematica su cui testare l'efficacia delle politiche sui beni comuni e di interesse collettivo. Perché contro la mafia è fondamentale la repressione, ma anche il contrasto alla riproduzione delle relazioni sociali che essa mette in campo. Perché quando lo Stato confisca, spesso la criminalità rimane alla finestra pronta a dimostrare che quando i beni erano da lei amministrati, producevano reddito, lavoro e welfare, mentre quando sono amministrati dallo Stato no. Ecco perché la Puglia ha deciso di puntare sul sostegno alle attività confiscate e amministrate dalle amministrazioni pubbliche, per creare anticorpi contro la desertificazione dei territori causata dalle mafie".

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