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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura Conversano / Piazza della Conciliazione

Le opere di Man Ray arrivano a Conversano: il maestro dadaista in mostra al Castello

L'esposizione sarà aperta al pubblico da domani, sabato 15 luglio, a domenica 19 novembre. In mostra 100 opere tra dipinti, disegni, fotografie, sculture, litografie e oggetti d'arte

Il Dadaismo fa tappa al Castello di Conversano. Il Libro Possibile, che ogni anno organizza a Polignano a Mare l'omonimo festival culturale, inaugura domani, sabato 15 luglio, la seconda iniziativa della sezione 'Arte', con una mostra dedicata all'americano Man Ray.

Nei locali del monumento saranno così esposte 100 opere, tra cui dipinti, disegni, fotografie, sculture, litografie e oggetti d'arte, fino al 19 novembre. La mostra è organizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi e si avvale della consulenza di Vincenzo de Bellis con Eugenia Spadaro. La mostra - intitolata 'Man Ray - L'uomo infinito - sarà suddivisa in otto aree tematiche che, in ordine cronologico, analizzeranno i diversi stili e le differenti tecniche con le quali l’artista si è cimentato nella sua vita.

LE SEZIONI DELLA MOSTRA

Il percorso della mostra inizia con la sezione intitolata “New York 1912 – 1921”, nella quale saranno esposte le opere del primo periodo americano, che ben illustrano la molteplicità di tecniche e mezzi espressivi impiegati da Man Ray, la cui attività si sviluppa già sul duplice binario di fotografia e pittura. La seconda sezione, “Il rapporto con Marcel Duchamp”, presenterà il legame tra i due grandi artisti che, scoprendosi affini e complementari, hanno seguito l’uno le tracce dell’altro, pur sempre conservando la propria individuale originalità, e hanno collaborato alla realizzazione di alcune opere di fondamentale importanza per entrambi.

Le due sezioni “Gli amici artisti e autoritratti” e “Muse e Modelle” sottolineeranno una delle caratteristiche principali dell'opera fotografica di Man Ray, ovvero quella di ritrarre le persone che lo ispiravano, tra cui i suoi tanti amici artisti, sé stesso e le sue muse e modelle.

Nella sezione “Dadaismo ed avanguardie” metterà in luce l'adesione a uno dei movimenti più rivoluzionari dell'arte del Novecento, il Dadaismo, la cui funzione principale è quella di distruggere la concezione ormai vecchia e desueta dell’arte, stravolgendone tutti i canoni convenzionali, in favore di una totale e irriverente libertà espressiva.

“Realtà e finzione - voyeurismo e sadismo” sarà l'area della mostra in cui verranno esposte le opere realizzate tramite tecniche sperimentali. Tra questi i famosi 'rayographs': immagini fotografiche ottenute poggiando oggetti direttamente sulla carta sensibile che viene poi impressionata senza l’uso della macchina fotografica. 
Infine le due ultime sezioni “Juliet”, all'interno della quale spicca l'’album Fifty faces of Juliet - chiarissimo omaggio alla moglie, conosciuta ad Hollywood nel 1940 -, e “Ritorno in Francia”, dedicata all'ultima fase della vita di Man Ray nella quale l’artista tornerà inconsciamente alle origini della sua produzione, creando così una linea di continuità tra passato e presente.

ORARI E PREZZI 

La mostra sarà inaugurata domani e permetterà l'accesso al pubblico tutti i giorni dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 17 alle 21. Il biglietto d'ingresso ha un costo di 10 euro, ma è previsto anche un ridotto ad un prezzo di 6 euro. Il catalogo dell'esposizione sarà in vendita al pubblico, operazione che ha un risvolto solidale: i proventi saranno interamente devoluti a Bnl per Telethon per supportare i progetti di ricerca sulle malattie genetiche rare della Fondazione Telethon.

“Con l’allestimento di questa mostra – dichiara la direttrice artistica del Libro Possibile, Rosella Santoro - che varca per la prima volta la soglia del nord Italia, torniamo a far dialogare fra loro le arti, a porre in relazione passato e presente, il tempo della storia e l’urgenza della contemporaneità. E a rinnovare, in particolare, la vocazione più genuina del nostro Sud, una virtù antichissima, ma che ci contraddistingue forse più di ogni altra: quella dell’ospitalità, attraverso la quale i nostri monumenti possono ritrovare nuova linfa vitale e il senso più profondo della propria identità”. 

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