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World Press Photo torna a Bari dal 17 maggio: in mostra lo scatto vincitore di John Moore

L'esposizione sarà ospitata nella sua storica location: il teatro Margherita. Ieri è stata scelta la fotografia vincitrice del 'World Press Photo of the year': Crying girl on the border

Sarà il teatro Margherita di Bari la nuova location del World Press Photo, la rinomata esposizione fotografica itinerante con le migliori opere di fotogiornalismo selezionate da reporter in giro per il mondo. Dopo la Sala Murat, quindi, l'organizzazione si sposta nella sua sede storica: il teatro del Murattiano recentemente restaurato e riaperto, con l'inaugurazione ufficiale in programma il 17 maggio (apertura al pubblico alle 20.30).

La foto vincitrice esposta a Bari

Come ogni anno, in mostra nel capoluogo ci sarà anche lo scatto vincitore del 'World Press Photo of the year', quest'anno assegnato a John Moore dell'agenzia Getty, che con la foto 'Crying girl on the border' - dove si vede una bambina honduregna di circa due anni piangere disperata mentre sua madre viene perquisita da un agente della polizia di frontiera tra Messico e Stati Uniti - ha conquistato la giuria del premio. Il vincitore è stato annunciato ieri sera all'Awards Show di World Press Photo ad Amsterdam nel corso dell'esclusiva cerimonia di premiazione del concorso nato in Olanda nel 1955.

La mostra

La mostra - portata a Bari grazie alla società Cime di Vito Cramarossa - si potrà visitare dal 17 maggio al 23 giugno. Le foto esposte sono state selezionate dalla giuria - presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente della sezione del National Geographic che si occupa di contenuti visivi - tra le 78.801 opere di 4.738 fotografi da 129 paesi diversi. Novità di quest’anno è l’introduzione di un nuovo premio, il World Press Photo Story of the Year, che premia il fotografo “la cui creatività visiva e abilità hanno prodotto storie fotografiche con eccellenti editing, circa un grande evento o una questione di rilevanza giornalistica del 2018”. Ad aggiudicarsi la vittoria in questa sezione è stato l’olandese Pieter Ten Hoopen con con il progetto The Migrant Caravan, un fotoracconto dedicato all’immigrazione e alla più grande carovana dei migranti partita dall’Honduras e diretta negli Stati Uniti: oltre 7000 persone, tra cui almeno 2.300 bambini, secondo quando affermato dalle Nazioni Unite. Tra i tre finalisti per questo premio c’erano anche due italiani dell’agenzia Contrasto: Marco Gualazzini, con un reportage sulla crisi nel bacino del Ciad, e Lorenzo Tugnoli, con un lavoro realizzato per il Washington Post sulla crisi in Yemen a cui sono andati rispettivamente il primo posto nella categoria Ambiente, Storie e quello nella categoria General News, Storie.

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