Al Teatro Rossini di Gioia del Colle in scena "Io non sono un Gabbiano"
IO NON SONO UN GABBIANO ispirato a “Il Gabbiano” di A. Cechov; disegno luci Giuliano Almerighi; sound design Gianluca Agostini; costumi Stefania Coretti e Simone Pisani; assistente alla regia Noemi Radice con Francesco Meola, Camilla Pistorello, Umberto Terruso, Dario Merlini, Dario Sansalone, Camilla Violante Scheller, Daniele Crasti, Fabio Zulli regia e testo STEFANO CORDELLA
Lo spettacolo si apre con il funerale di Arkadina, la celebre protagonista del capolavoro cecoviano, nell'aria risuonano le note di una marcia funebre. La comunità si riunisce per ricordare e rendere omaggio alla grande attrice. Ben presto, le orazioni di amici e parenti assumono l'aspetto di performance artistiche, dato che quasi tutti i partecipanti sono, o si sentono, artisti o aspiranti tali: dal logorroico maestro Medvedenko, sedicente stand up comedian a tempo perso, a Nina e Kostja. Lei sogna di raggiungere la fama come attrice, lui è ossessionato dalla ricerca di “forme nuove” nel teatro e nella vita. Quello che comincia come un omaggio sotto forma di monologo da parte di Nina viene però improvvisamente interrotto da Kostja che si “mette a nudo” nello sconcerto dei presenti, rivelando il suo rancore e il desiderio disperato di essere amato da una madre ingombrante e anaffettiva, irraggiungibile modello di riferimento e, al tempo stesso, incarnazione di tutto ciò che il ragazzo vorrebbe distruggere e rivoluzionare. Solo Dorn, dottore emotivamente “anestetizzato” dalla razionalità ha parole d'elogio per il gesto provocatorio, a suo dire capace di scatenare delle reazioni autentiche. Toccherà a Trigorin, famoso scrittore, ristabilire l'ufficialità della situazione con un commovente discorso dedicato alla defunta compagna.