Jò a Jò - a Corato il Tradizionale falò di Santa Lucia
L’edizione della 'jò a jò 2019' è alle porte, pertanto si rinnova anche quest’anno l’appuntamento in Piazza Cesare Battisti per l’accensione della grande catasta di legna. Un’edizione particolare, quella in corso, che celebra l’inserimento e il riconoscimento nel registro regionale dei Riti del Fuoco con determina regionale n.108 del 10.10.2019. Storicamente l’iniziativa è organizzata dalla Pro Loco Quadratum con il patrocinio del Comune di Corato, dell’Unpli Puglia, a cui da quest’anno si aggiunge anche quello della Regione Puglia.
La tradizionale festa si fa portatrice di valori cristiani, essa celebra infatti Santa Lucia. Sebbene l’ufficiale ricorrenza della Santa cada il 13 dicembre, la Jò a Jò si è sempre svolta il 12 forse con l’intento di aspettare la venuta del giorno seguente e quindi di accogliere nel migliore dei modi la festa di Santa Lucia.
Un duplice motivo lega Santa Lucia alla luce, agli occhi: il suo stesso nome datole in battesimo che fa preciso riferimento alla sfera della luce e la legenda secondo la quale le sarebbero stati strappati gli occhi dai carnefici.
Oltre alla sfera religiosa, la Jò a Jò include nel suo significato più recondito precisi riferimenti pagani: l’aspetto pagano sta proprio nell’emblema di questa ricorrenza vale a dire il fuoco.
Fin da sempre ed in molte culture, il fuoco ha sempre avuto un grande patrimonio simbolico ed interpretativo tanto da caricarlo di specifici ruoli: purificatorio, perché brucia il vecchio e tutto ciò che deve essere abbandonato, trasformatore, perché nel falò sono spesso gettati preghiere e desideri che si spera possano realizzarsi tramite l’azione trasformatrice del fuoco, apotropaico, per allontanare le tenebre ed il freddo, per difendere dal male e dalle malattie la popolazione ed il paese stesso, propiziatorio, poiché anticamente soprattutto nei mesi invernali, intorno al solstizio d’inverno, si accendevano dei fuochi per le strade per propiziare l’arrivo del sole.
A Corato la tradizione dell’accensione del falò è molto antica: era abituale vederne di numerosi nelle piazze e nelle strade, non solo per il loro aspetto più funzionale ma anche in veste di portatori di alcune delle funzioni sopracitate.
Ultima ma non per questo meno importante era la funzione pratica dell’accensione del falò, infatti quando la corrente elettrica ed il riscaldamento non erano ancora presenti o quando questi erano un lusso per pochi, il falò faceva luce nelle strade e riscaldava le persone che si riunivano attorno.
Non solo, ma quando il fuoco si spegneva, accompagnato dalla cantilena dei bambini che dicevano “è mùorte, è mùorte”, le persone raccoglievano un po’ di carboni ancora ardenti da poter riporre nella frascere, attorno alla quale si creava un’atmosfera di semplicità e familiarità, che molti di noi oggi possono solo immaginare.
Oltre a farsi portatrice di significati cristiani e pagani, la festa delle Jò a Jò annuncia l’arrivo del Natale: oggi lo si annuncia con le luci, i colori, i canti, con l’albero di Natale ed il Presepe, con i negozi super addobbati e l’inizio della caccia al regalo per parenti ed amici, mentre ieri lo si annunciava semplicemente con queste parole: “Osce jè sande Lecie e Natale jè a tridice die; c’e megghie vu cundà, n’alte duce n’adacchià!
Intorno al falò si svilupperà come sempre un percorso enogastronomico che consentirà di gustare i sapori della tradizione natalizia e i prodotti tipici locali. Non mancherà l’esposizione di manufatti realizzati dagli artigiani locali. Grande partecipazione anche dell’associazionismo locale: in prima linea l’unione italiana ciechi (Uici) - scelta per il particolare legame con Santa Lucia, protettrice della vista - cui spetterà anche quest’anno l’accensione del falò. Saranno presenti, inoltre, Unitalsi, Gocce nell’oceano, Amore a quattro zampe, Centro diurno Solidarietà, Fidapa, Adisco, Aido, Admo, Avis e Avo.
La serata sarà accompagnata dalla musica della Compagnia Aria Corte: un connubio ormai consolidato, quello della musica popolare con la jò a jò, tradizione ricca di folklore.
Il gruppo Compagnia Aria Corte nasce nel 1996 a Diso, un piccolo comune agricolo del Salento orientale di antiche origini messapiche, la produzione artistica di questo gruppo musicale persegue lo scopo di ridare vita ad alcune manifestazioni e opere d'arte della cultura musicale e popolare salentina. Voci di popoli, echi di gente, suoni raccolti come frutta matura nei campi della terra rossa. Suoni che si muovono tra tradizione e innovazione.
Il concerto è un concentrato dell’antica e travolgente “Pizzica – Pizzica” e canti della tradizione Grika, canti d’amore, ballate contadine, tarantelle. Un viaggio nel mitico mondo della taranta ripercorso attraverso i ritmi più suggestivi della tradizione contadina del basso Salento e brani di propria composizione.
Programma:
Ore 18.00 Santa Messa in chiesa Matrice
Ore 19.00 fiaccolata lungo Via Duomo, Corso Cavour per culminare in Piazza Cesare Battisti
Ore 19.30 accensione del falò
Ore 20.30 Concerto della Compagnia Aria Corte.