Al Teatro Kismet in scena lo spettacolo "La paranza dei bambini" di Roberto Saviano e Mario Gelardi
Il romanzo di Roberto Saviano diventa uno spettacolo teatrale. Non temono il carcere né la morte. Sparano, spacciano, spendono. Sono i protagonisti dell'atteso “La paranza dei bambini” di Roberto Saviano e Mario Gelardi che apre la rassegna teatro Kismet della nuova stagione di Teatri di Bari il 28 e 29 ottobre (ore 21, info www.teatridibari.it)
Dopo la felice esperienza dello spettacolo “Gomorra”, Roberto Saviano e Mario Gelardi si uniscono di nuovo in questo progetto teatrale per raccontare la controversa ascesa di una tribù adolescente verso il potere, pronta a piombare nel buio della tragedia che richiama Shakespeare e nel nero infinito dei fumetti di Frank Miller. Lo spettacolo, diretto da Mario Gelardi, nasce nel Nuovo Teatro Sanità, un luogo “miracoloso” nel cuore di Napoli, dove si tenta di costruire un presente reale e immaginare un futuro possibile.
Sul palco del teatro Kismet di Bari ci saranno Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Carlo Caracciolo, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero De Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini. Lo spettacolo per la regia di Mario Gelardi è una coproduzione Mismaonda e Marche Teatro con il Nuovo Teatro Sanità.
L’INCONTRO
Sabato 28 ottobre, dopo lo spettacolo, il regista e la compagnia incontreranno il pubblico nel foyer del Teatro Kismet. Coordineranno l'incontro Teresa Ludovico, direttrice artistica della stagione e Nicola Viesti, critico teatrale. Interverrà Eugenia Pontassuglia - PM Direzione Nazionale Antimafia.
Nel gergo camorristico “paranza” significa gruppo criminale, ma il termine ha origini marinaresche e indica le piccole imbarcazioni per la pesca che, in coppia, tirano le reti nei fondali bassi, dove si pescano soprattutto pesci piccoli, per la frittura di paranza. L’espressione “paranza dei bambini” indica la batteria di fuoco, restituendo anche con una certa fedeltà l’immagine di pesci talmente piccoli da poter essere cucinati solo fritti, proprio come quei giovanissimi legati alla camorra che Roberto Saviano racconta nel suo best seller (pubblicato prima di “Bacio feroce”). E quel romanzo diventa ora uno spettacolo teatrale che racconta una verità cruda, violenta, senza scampo.
“L’infanzia è una malattia, un malanno da cui si guarisce crescendo”, diceva William Golding, l’autore de “Il signore delle mosche”. E come nel romanzo così anche nello spettacolo in scena a Bari i protagonisti creano una loro comunità che impone regole feroci per perdere l’innocenza e diventare grandi.
Teatri di Bari è il primo teatro del Meridione ad adottare il biglietto dinamico
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