Al Piccolo Teatro "Jarche Jalde": uno spaccato della vita di corte barese
Dopo "Jarche Vasce", al Piccolo Teatro Di Bari "Eugenio D'Attoma" torna "Jarche Jalde", uno spettacolo che andrà in scena da venerdì 25 a domenica 27 dicembre, e dall' 1 al 3 gennaio. Protagonisti saranno Nietta Tempesta, Franco Spadaro, Mariano Leone, Daniela Pellicciaro, Silvia Cuccovillo, Dario Diana e Giuseppe De Trizio.
Nel 1975, dopo “Jarche vasce”, fu forte il bisogno di realizzarne il suo completamento: JARCHE JALDE. Una serie di quadri che mostrano la vita di una 'corte' barese della città vecchia, un microcosmo nel quale uomini e donne vivono pubblicamente le proprie gioie e i propri dolori. Prima scena: alcune donne cantano salaci stornelli a dispetto fino alla provocazione verbale violenta. Gli epiteti e le accuse, però, più che colpire la parte avversa, tendono a provocare l'ilarità degli astanti, a fare il teatrino per i presenti. Le animosità si placano con le ombre della sera e con due curiosi personaggi che dialogano tra loro, quasi come clown da circo.
Notte: sopraggiunge la morte e l'elogio delle qualità del morto da parte della vedova affranta che rimandano al rito in cui l’ossessiva ripetizione offre sempre il fianco ai risentimenti sulla condotta in vita del marito. Nuovo giorno: la corte torna ad animarsi al richiamo canoro di un ciabattino ambulante che non manca di intrattenerle con le sue avventure. Il quadro si spegne nell'oscuro presentimento di una madre che soffre per il 'figlio in croce': il 'sacro' diventa quotidiano e all'evento religioso si sovrappone il dramma vero di una madre. Daccapo la notte torna a lenire le tensioni, mentre il gioco innocente e sensuale di due giovani innamorati ricorda a due anziani coniugi passate emozioni e desideri non ancora sopiti.
Il logoro e stonato campanaccio di un banditore apre il secondo tempo: il bando che dirama annuncia al popolo l'arrivo del cantastorie. Tamburelli, campanelli e chitarre, invadono chiassosi la corte accompagnando l'amara storia di Cecilia che richiama i popolari temi dell'onore, dell'amore, della morte, della pazzia. Natale: una festa/rito che per la povera Maria è fonte di grande dolore e disperazione a causa della mancanza di un presepe addobbato.
Il "miracolo" coglierà tutti intorno alla tradizionale tavolata della Vigilia