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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il pubblico ministero della Procura di Brindisi vuole vederci chiaro sul tragico incidente costato la vita al barese Francesco Derosa

Il dott. Montinaro ha incaricato un proprio consulente tecnico di ricostruire dinamica e cause e del terribile sinistro. I familiari della vittima si sono affidati a Studio 3A

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

Com’è potuto succedere che un camion abbia travolto a velocità sostenuta due furgoni fermi a bordo strada a causa di un guasto e regolarmente segnalati dal triangolo, lungo un rettilineo e in pieno giorno, causando un morto e un ferito grave? Per rispondere a queste impellenti domande, che tormentano da giorni i familiari della vittima, il giovane Francesco Derosa, il Pubblico Ministero della Procura di Brindisi, dott. Pierpaolo Montinaro, titolare del fascicolo aperto all’indomani della tragedia che vede indagato per omicidio stradale in primis il conducente del mezzo pesante, ha disposto un accertamento tecnico non ripetibile per ricostruire la dinamica, le cause e le responsabilità del terribile incidente e venerdì 21 dicembre 2018 ha conferito l’incarico, come proprio consulente tecnico, all’ingegner Maurizio Sagace. Il sinistro è successo il 13 dicembre, verso le 10.15, lungo la Statale 379 (la Brindisi-Bari) all’altezza dello svincolo per Torre Pezzella, nel territorio comunale di Ostuni, nel Brindisino. De Rosa, che aveva solo 26 anni, abitava a Bari e lavorava per una lavanderia industriale, Stella Snc, anche questa con sede a Bari, stava appunto trasportando indumenti con un furgoncino della ditta, quando lo scoppio di uno pneumatico l’ha costretto ad accostare sul ciglio destro della strada, in direzione Brindisi. Non riuscendo né a spostare né a sollevare il veicolo, che era stracarico, con il cricco in dotazione per cambiare la ruota, il giovane ha quindi chiamato l’azienda da dove gli hanno mandato in aiuto un collega con un altro furgone per “trasbordare” una parte del materiale, alleggerire il carico e permettere quindi il cambio della gomma. De Rosa ha subito indossato il giubbetto catarifrangente, come attesta anche un selfie che ha inviato alla sua fidanzata avvisandola del problema avuto, e ha sistemato il triangolo, restando in attesa del collega, che è arrivato posizionando il suo furgone dietro a quello in panne. E’ stato allora che un pesante autocompattatore della società Ecotecnica, che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Brindisi, condotto da un 46enne brindisino, C. D. C., è improvvisamente e inspiegabilmente piombato da dietro sui due furgoni, travolgendoli uno dopo l’altro. Un impatto devastante che è risultato fatale per Francesco Derosa, deceduto praticamente sul colpo, mentre il collega arrivato con l’altro furgone, V. B., 31 anni, di Bari, è rimasto gravemente ferito e si trova tuttora all’ospedale. Ferito, per fortuna in modo più lieve, anche l’altro collega, L. P., di 34 anni, che viaggiava con Derosa. La Procura brindisina, relazionata dagli agenti della Polstrada di Brindisi che hanno effettuato i rilievi, ha aperto un procedimento penale per omicidio stradale iscrivendo nel registro degli indagati il conducente del camion della nettezza urbana ma anche V. B. e L. P., i due colleghi di Derosa, dipendenti della Stella snc, sopravvissuti. E il Sostituto Procuratore, Pierpaolo Montinaro, ha affidato la perizia cinematica sull’incidente all’ingegner Sagace “affinché ricostruisca e descriva – per citare il verbale di conferimento dell’incarico -, previo esame della documentazione in atti e dei veicoli in sequestro, nonché previa opportuna ispezione dei luoghi del sinistro, l’esatta dinamica dell’incidente stradale per cui si procede, accertano le cause che lo hanno determinato ed evidenziando l’eventuale violazione di norme del Codice della Strada o comunque ogni eventuale ulteriore profilo di responsabilità ravvisabile nella condotta di guida dei veicoli coinvolti o nel comportamento di terzi, riferendo ogni ulteriore elemento utile per le indagini”. Le operazioni peritali inizieranno il 4 gennaio 2019 dalla disamina dei veicoli: il CTU ha chiesto 60 giorni per il deposito della sua consulenza. Per fare piena luce sui fatti, per essere assistiti e ottenere giustizia, i familiari della vittima, attraverso il consulente personale Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha messo a disposizione come consulente tecnico di parte per la famiglia l’ingegner Pietro Pallotti, che dunque seguirà tutte le operazioni peritali.

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