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Accordo Comune - costruttori, più spazio ai servizi nel piano urbanistico

Presentato ieri in Comune l'accordo sulla perequazione urbanistica concluso con gli imprenditori edili. Ridotte le aree edificabili a vantaggio dei servizi per i quartieri, disponibile una superficie di 15 milioni di metri cubi

Ammodernare lo strumento urbanistico di Bari attraverso un patto con i privati: questa, secondo il sindaco Michele Emiliano, la principale sfida dell'amministrazione comunale in materia di sviluppo urbanistico. E in questa direzione si muove l'accordo presentato ieri in Comune sulle modalità di attuazione della perequazione urbanistica nell’ambito del Dpp, il documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale (Pug) della città di Bari. Con questo documento il Comune chiede ai proprietari dei suoli di costruire sulle aree edificabili soltanto al 50%, permettendo la spartizione della restante metà tra il Comune, che potrà realizzarvi opere pubbliche o servizi per i quartieri, e gli altri costruttori che hanno perso su altri suoli il diritto a costruire.

Secondo l'assessore all'Urbanistica, Elio Sannicandro, tale accordo persegue un duplice obiettivo: da una parte si dà al Comune la possibilità di realizzare opere pubbliche e servizi per la riqualificazione dei quartieri nonostante le poche risorse disponibili; dall'altra si realizza una maggiore equità tra imprenditori edili evitando di favorire soltanto gli interessi specaulativi di pochi.
Gli imprenditori, attraverso l'Ance, l'associazione nazionale dei costruttori, hanno espresso la loro volontà di aderire alla proposta del Comune, a patto però che l'Amministrazione comunale si impegni a velocizzare le procedure e le autorizzazioni.

A margine dell'incontro il Sindaco Michele Emiliano ha anche rilanciato la sua proposta di una legge regionale sulla "bellezza". In sintesi, l'idea del Comune è quella di incentivare i privati a demolire gli edifici brutti, permettendo loro di ricostruirli in altre zone della città.

 

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