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Acqua bene comune, la discussione approda in Consiglio comunale

La conferenza dei capigruppo del consiglio comunale ha stabilito a maggioranza di discutere, nella seduta del prossimo 9 giugno, della risoluzione sull'acqua bene comune. La discussione sarà al primo punto dell'ordine del giorno

La discussione sull'"acqua bene comune" approda in Consiglio comunale. La conferenza dei capigruppo del consiglio comunale ha deciso infatti di discutere della risoluzione sull’acqua bene comune nella prossima seduta del 9 giugno. Nel testo del dispositivo, che ha come primo firmatario il sindaco Michele Emiliano, la decisione viene motivata con un preciso richiamo all'acqua come diritto universale e inalienabile, "la cui disponibilità e accesso vanno garantiti come indispensabili all’affermazione e alla libertà della persona umana e che non devono essere assoggettabili a ragioni di mercato". Ma la risoluzione contiene anche una serie di riferimenti al processo di ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese portato avanti in questi mesi dalla Regione Puglia e alle leggi regionali che vanno in direzione di una gestione pubblica dell'acqua, come la recente costituzione dell'Autorità idrica. In virtù di questi richiami, si legge ancora nel testo, il Consiglio comunale di Bari invita l'amministrazione comunale ad avviare tutte le azioni necessarie per:
" - Esplicitare negli strumenti legislativi a livello nazionale e regionale la nozione di “acqua bene comune-diritto fondamentale e inalienabile non assoggettabile a ragioni di mercato;
- Approntare, proporre e attuare un meccanismo attraverso il quale, nella gestione del servizio idrico integrato, sia salvaguardato il principio della quantità minima d'acqua da garantire a tutti i cittadini attraverso la gestione di un soggetto di diritto pubblico con partecipazione sociale;
- Avviare una consultazione permanente con i sindaci rappresentati nell'Ato-acqua al fine di istituire un coordinamento con le associazioni e i comitati, anche in qualità di consumatori, per l'attuazione di verifiche periodiche sugli standard di qualità e gestione del servizio idrico integrato;
- Strutturare a livello sovracomunale come presidio di democrazia locale dell'acqua ai sensi di quanto sottoscritto con la Carta di Roma."
 

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