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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Bari Capitale europea della Cultura, Altieri: “Finora solo chiacchiere”

Il vicepresidente della Provincia di Bari: "Kursaal, Margherita e Rossani sono senza progetto: è il momento di lavorare su cose concrete, basta con le parole"

La pre-candidatura deve essere presentata entro settembre. E in un momento di elezioni, instabilità governative e future primarie, il rischio è che si arrivi impreparati all’esame di valutazione. Una cosa è certa, Bari vuole almeno provarci ad essere la ‘Capitale europea della Cultura’ nel 2019. Non sarà certo semplice,  le pretendenti sono agguerrite. C’è Venezia, ma anche Bergamo, Materia e Perugia, che ha siglato una intesa con Assisi.

In settimana a Palazzo di Città  è stato svolto un incontro a cui hanno partecipato il sindaco Michele Emiliano, il vicepresidente della Provincia Nuccio Altieri e il consigliere gratuito del sindaco per  ‘Bari Capitale europea’, Luca Scandale (dal alcuni mesi commissario presso la circoscrizione di Palese-Santo Spirito). Ad uscire deluso dal vertice di confronto è stato il numero due di via Spalato: “Non possiamo prepararci ad un mondiale di calcio senza avere gli stadi – commenta Altieri -. Dove sono le strutture per la cultura? Che fine hanno fatto?”.

Il riferimento del vicepresidente della Provincia è sullo stato di tre luoghi che, ad oggi, non hanno una loro destinazione specifica: “Partiamo dal Margherita – spiega - . Oggi bello all’esterno, ma vuoto all’interno. Abbiamo sentito parlare di musei, progetti di rivalutazione,  collaborazioni con altri poli museali, ma oggi  nulla vediamo e nulla è stato pensato”

A ciò si aggiunge anche lo stato del Kursaal e della ex Caserma Rossani: “Abbiamo due contenitori straordinari, ma lasciati inutilizzati – commenta Altieri -. Il Kursaal è stato tolto ad un privato, la Regione lo ha acquisito ma ad oggi è solo  un palazzo abbandonato a se stesso. Per non parlare della Rossani, per cui abbiamo ascoltato le migliori chiacchiere, senza che ci sia anche solo una delibera che abbia stabilito la destinazione d’uso. Come facciamo a presentarci in questo modo?”.

A maggio sono previsti alcuni incontri aperti alla cittadinanza per raccogliere suggerimenti su come possa essere impostato un programma d’interventi. Altieri non intende, però, “perdere altro tempo”. “Dopo Pasqua ci dobbiamo mettere a ragionare su progetti concreti, dobbiamo finire la propaganda e farci carico di questa grande opportunità”. “Servono idee chiare anche rispetto i soldi che si hanno a disposizione: noi, per esempio, abbiamo il denaro utile a far partire il secondo lotto per il restyling del museo di Santa Scolastica, allo stesso tempo possiamo anche discutere di una permuta tra il palazzo della Questura, di proprietà provinciale, e il teatro Margherita che appartiene al Demanio statale”

I tempi sono ravvicinati. Emiliano ha proposto che dalla Puglia emerga solo una candidatura, magari spostandola su Taranto e programmando interventi divisi tra il capoluogo jonico, Lecce e Bari. “La candidatura deve essere unica – afferma Altieri -. Concentriamoci su quello che possiamo fare a Bari e poi vediamo se creare sinergie con altre città”. Il cronoprogramma è serrato. L’impressione è che questo crocevia vada ad intersecarsi con altre scadenze elettorali. L’Europa non aspetta. Ma la città non può non affrontare questa prova. “Vincere la maratona non è semplice, ma allenarsi per affrontarla non ci farà certo male”, conclude Altieri. “Però ora iniziamo a fare sul serio”.

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