"La strage di via Nicolò dell'Arca che Bari ricorda oggi è un insegnamento. Questa è una storia che non dobbiamo solo conservare nella nostra memoria, ma che dobbiamo studiare e raccontare ai nostri figli ogni volta che attraversiamo questa strada. Perché su questa strada i baresi stavano manifestando pacificamente e stavano dicendo No al fascismo. Questa strada rappresenta anche la caparbietà dei baresi, quanto è importante per noi far valere i nostri diritti".

Così il sindaco, Antonio Decaro, ha ricordato questa mattina le venti vittime della strage fascista di via Nicolò dell'Arca, avvenuta il 28 luglio 1943. La cerimonia, alla quale ha preso parte anche la presidente del I Municipio, Micaela Paparella, si è tenuta in piazza Umberto, nel luogo in cui un anno fa sono state collocate le venti 'pietre d'incampio' per ricordare ciascuna delle vittime dell'eccidio.

"Continuiamo sempre a lottare anche per le piccole cose, perché sono quelle piccole cose che fanno grandi i popoli e le città, sono quelle piccole cose che insegnano alle generazioni del futuro che arrendersi al dominio di chi sembra più forte diventa oppressione, ignoranza, ed è la cosa più pericolosa che possa mai capitare. I nomi dei caduti di quel 28 luglio 1943, sono stati letti da una studentessa universitaria e da una docente precaria. Questo è importante e simbolico per testimoniare la nostra voglia di trasmettere e ricordare questi momenti dentro e fuori la scuola. La nostra città oggi non può che ricordare quelle persone con queste piccole targhe che hanno un significato grande e che sono onorato di porre io stesso come sindaco di Bari".