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Venti ore di Consiglio comunale, sì al Bilancio 2018/2020: "Nessun aumento della Tari"

Seduta fiume a Palazzo di Città: confermate previsioni di spesa di 389 milioni e "inalterate le "dotazioni di bilancio dedicate al Welfare, all’Istruzione e alle Politiche giovanili e del lavoro"

Una seduta fiume, durata ben 20 ore cominciata mercoledì e protrattasi, letteralmente, alle prime luci del mattino di giovedì, quando le palpebre di chi era in aula 'Dalfino' cominciavano a chiudersi e i caffè, forse, non bastavano più. Tutto in una notte, letteralmente. O meglio, tutto di filata: prima il sì al Piano Triennale per le Opere Pubbliche, poi, quello ancor più pesante, al Bilancio di Previsione 2018/2020, licenziato grazie al sì di 20 consiglieri, uno in più del minimo necessario per evitare che la seduta venisse sospesa, con la maggioranza che tenuto le fila fino a notte fonda. La 'manovra prevede entrate tributarie da 242 milioni e circa 49,6 da quelle extratributarie, a cui vanno aggiunti 95,1 milioni di trasferimenti correnti, ovvero contributi statali, regionali ed europei per programmazioni avviate dal Comune. 

D'Adamo: "Non cambia il carico tributario"

“In definitiva - spiega l’assessore cittadino al Bilancio, Alessandro D’Adamo - anche quest’anno, come già annunciato, il carico tributario e tariffario complessivo a carico dei cittadini baresi rimarrà sostanzialmente invariato rispetto al 2017 e 2016, compreso il prelievo fiscale a titolo di TARI (Tassa rifiuti). È importante ribadire che, oltre alla invarianza del prelievo fiscale, rimangono attive le numerose esenzioni, riduzioni e agevolazioni in materia di TARI ed IMU che, nonostante richiedano un grosso sacrificio in termini di bilancio, permettono a una numerosissima platea di contribuenti un significativo risparmio annuo da destinare alla primarie esigenze delle rispettive famiglie".

"Salvaguardate le fasce più deboli"

Sul fronte delle spese, invece, troviamo una cifra di 389 milioni, "in linea con le previsioni del 2017". A tal proposito, spiega ancora il Comune, "nell’ottica di salvaguardare le fasce più deboli e bisognose, con la manovra 2018 è stato fatto tutto il possibile per mantenere inalterate, rispetto al 2017, le dotazioni di bilancio dedicate al Welfare, all’Istruzione e alle Politiche giovanili e del lavoro, nonostante la generale esigenza di contenimento della spesa necessaria ad assicurare l’invarianza del carico fiscale TARI, come già evidenziato, e il grosso sacrificio rappresentato dal Fondo Crediti di dubbia esigibilità".

Le cifre per Assessorati

Tra gli Assessorati, la fetta principale spetta alla gestione dei rifiuti, all'igiene pubblica e alla tutela ambientale, con 75,7 milioni di risorse a disposizione. A seguire, invece, troviamo invece, welfare urbano (57 milioni), Politiche educative e giovanili, scuuola e politiche del lavoro (45 milioni), trasporto pubblico e viabilità (42 milioni). Il Comune, inoltre, sottolinea di non aver previsto "il ricorso all’accensione di nuovi prestiti per il finanziamento dei numerosi interventi presenti nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche e nel relativo elenco annuale predisposto dall’Assessorato ai Lavori Pubblici". Per il decentramento amministrativo, invece, oltre a salvaguardare le dotazioni dei Municipi, saranno stanziati, a regime e annualmente, 95mila euro a Municipio per interventi di arredo urbano.

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