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Comunali Bari 2019

Lo Spillo | Elezioni, quando le liste prevalgono sui programmi

Riflessioni sparse sulla città (e non solo) - Rubrica a cura di Antonio Scotti

Le elezioni amministrative sono vicine. Poco più di due mesi. L’impressione generale è che la città non se ne sia accorta se non fosse per i soliti comitati elettorali che iniziano a spuntare in città con i poster di improbabili testoni. Spazi che una volta terminate le elezioni torneranno a riflettere lo stato di crisi del commercio locale (e non solo). In questi giorni, più che le questioni che riguardano il futuro di Bari, sembrano prevalere i riti della politica, gli incontri bilaterali, gli accordi e le vicende legate al post-primarie (per il cento destra). Poi si è aperta la querelle della composizione delle liste, dove ovviamente la corsa è a comporre le tabelle con i nominativi, senza che vi sia uno spazio allargato di partecipazione dove i cittadini, oltre a mettersi a disposizione, possano discutere sul futuro della città.  L’attuale sindaco ha aperto il suo comitato con l’obiettivo di costruire il programma. Il primo appuntamento è stato un tutto esaurito. Ma di riunioni di quel genere ne servirebbero dieci prima delle elezioni e cento dopo. Una serve a poco. Molto poco.

Nel centrodestra l’effetto benefico delle primarie sembra svanito, con la Lega pronta a sfilarsi se non vedrà riconosciuto un proprio spazio di riconoscibilità nei Municipi. Di Rella sembra preferire le primarie. E nel frattempo in pochi sanno cosa hanno fatto i Municipi negli ultimi  anni, cosa avrebbero potuto fare e cosa non possano di fatto esercitare in assenza di una propria autonoma capacità di indirizzo. 

Tutto si muove sui tavoli, poco sui programmi. Nessun confronto pubblico e poche occasioni di discussione. Tutto sembra scivolare mentre la città lavora, sogna, progetta. E si dispera per quello che non riesce ancora a vedere. Restituire spazi di partecipazione pubblica, valorizzare il patrimonio associativo, liberare le conoscenze dei cittadini dentro un piano di rilancio della città. E poi spazi culturali, ricucitura tra centro e periferie, sostegno agli anziani e contrasto alla povertà. Ecco, sarebbe bello che i baresi sappiano qualcosa in più di cosa i candidati sindaco vogliono fare su questi temi, al di là di qualche video su Facebook. Il silenzio prevale e poi ad aprile arriveranno Pasqua e una serie di festività che dalla Liberazione giungeranno fino alle celebrazioni per San Nicola con tanto di Frecce Tricolori. Il giorno delle elezioni? Il 26 maggio, con le Europee. Il piatto della confusione è servito. 

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