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Cade la Monotematica sull'Umbertino. Le opposizioni: "Farsa", la replica: "Non strumentalizzare i cittadini"

Nuovo scontro tra maggioranza e minoranze sulla seduta nella quale si sarebbe dovuto discutere sulla questione di istituire una zona tutelata per il quartiere, 'invaso', per i residenti, dalla movida

Un'ora e mezza di lavori, e poi la caduta del numero legale: salta, dopo circa 90 minuti, il consiglio monotematico sulla zona dell'Umbertino, richiesto da 7 consiglieri di opposizione per rappresentare le istanze del locale Comitato sul tema dell'istituzione delle zone tutelate per le aree di pregio architettonico e storico, come da tempo domandano gli abitanti del piccolo ed elegante quartiere tra il Murattiano e il Lungomare, invaso, proprio secondo i residenti, dalla 'movida selvaggia' e attanagliato dalla mancanza dei parcheggi. In aula si è consumata l'ennesima frizione tra opposizioni e maggioranza. Prima della discussione sull'Umbertino, infatti, vi erano altri 4 punti, tra debiti fuori bilancio e ratifiche delle nuove composizioni di alcune Commissioni comunali, modificate dopo l'elezione a presidente di Michelangelo Cavone. Questo tema, in particolare, era stato anticipato su richiesta del capogruppo di Maggioranza, Marco Bronzini (Pd) e quindi votato.

In aula i rappresentanti dei comitati

A quel punto, Irma Melini (Misto), prima firmataria della richiesta di Monotematica, temendo che potesse terminare in anticipo la seduta, ha chiesto di anticipare anche la discussione sul quartiere Umbertino, proposta bocciata dall'aula che ha quindi continuato con i debiti fuori bilancio. Mezz'ora dopo, però, Melini ha riformulato la stessa richiesta, andando però a sbattere con i soli 12 presenti al momento della votazione, inferiori al numero legale. Fine della seduta e tutti a casa tra le proteste dei comitati cittadini in aula. Oltre a quelli dell'Umbertino (che hanno esposto un paio di cartelli di disenso), vi erano infatti anche rappresentanti del Comitato Libertà. 

Bronzini: "Consiglio utilizzato come palcoscenico elettorale"

La chiusura anticipata dei lavori è stata commentata a caldo dal capogruppo Bronzini: "Per l'ennesima volta - afferma - il Consiglio comunale di Bari è strumentalmente utilizzato da alcuni consiglieri di minoranza per un personale palcoscenico elettorale. Tutta la maggioranza ha più di una volta chiarito che le sedute monotematiche, benché richieste dalle forze di opposizione, possono essere affrontate se opportunamente concordate e preparate, al fine di discutere di atti concreti dell'amministrazione. Dopo l'incontro che il sindaco Decaro e molti amministratori, di maggioranza e di opposizione, hanno avuto lo scorso 30 marzo con i rappresentanti dei due comitati, un incontro pubblico di cui ha dato notizia anche la stampa, peraltro, il consiglio di oggi era assolutamente strumentale. Durante quella riunione, infatti, - aggiunge - tutti i rappresentanti del comitato sono stati ascoltati e informati dell'iter amministrativo avviato dagli uffici comunali. La nostra intenzione è discutere di soluzioni amministrative e dare risposte ai cittadini, non paventare soluzioni banali. Parlare del nulla non ha alcun senso, soprattutto in una sede istituzionale. I rappresentanti dei comitati sanno bene che le attività dell'amministrazione sono in corso e il dialogo con loro è costante e concreto.  Le esigenze dei cittadini devono trovare risposta e non essere strumentalizzate da paladini di circostanza". 

Le opposizioni: "Vergognoso". Melini: "Scriverò al prefetto"

Dalle opposizioni piovono critiche: "Un consiglio comunale vergognoso - spiega Irma Melini -  ma a dirlo sono stati proprio i cittadini in aula. Scriverò al prefetto, lamentando la violazione dell’articolo 39 comma 2 del Tuel, che prevede le sedute monotematiche su richiesta di un quinto dei consiglieri. Una violazione perpetrata con l’inserimento all’ordine del giorno della monotematica di debiti fuori bilancio e composizione di commissioni. Una violazione aggravata dall’aver voluto trattare prima questi temi e dall’aver bocciato l’anticipazione della monotematica. Una violazione che non si sarebbe potuta evitare se la maggioranza avesse disertato la prima convocazione così da permettere in seconda convocazione alla minoranza di trattare il tema di interesse generale". La richiesta di monotematica, aggiunge Melini, "sarà ripresentata e faremo di tutto per discuterla in seconda convocazione noi consiglieri interessati. Quindi aspetteremo che il Prefetto ci dica se è possibile imbavagliare e ledere i diritti delle Minoranze in Aula". "Il valore della democrazia, tanto sbandierato - aggiungono i consiglieri Michele Caradonna e Filippo Melchiorre (Fratelli d'Italia) - ridotto solo ad uno slogan di propaganda elettorale, mentre nelle procedure di governo dell'aula viene raggirato, offeso, calpestato". Il M5S, invece, con il capogruppo Sabino Mangano, sostiene che sia stata "scritta l'ennesima brutta pagina di questa amministrazione che decide, in risposta alla volontà espressa dalle minoranze di dibattere il tema, di far mancare il numero legale durante la richiesta di anticipazione dell'ordine del giorno".

Il Comitato: "Dispiaciuti"

La seduta flop è stata accolta, negativamente, dai rappresentanti del Comitato Salvaguardia Umbertino: "Qualcosa si è inceppato in sede di Consiglio Comunale? Non lo so - dice Mauro Gargano - Certamente dispiace che per posizioni che plausibilmente si possono definire di 'bandiera' oggi ci sia stato questo esito che non fa bene a nessuno. Non è stato un bello spettacolo ma non possiamo demordere. Abbiamo la consapevolezza come Comitato che rappresenta le varie componenti del territorio (residenti e non, commercianti e ristoratori) che le nostre proposte sono giuste e di buon senso e quindi andiamo avanti".

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