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Parità di genere, il Consiglio regionale boccia la legge 50/50

Non passa la proposta di legge per la pari rappresentanza di genere in Consiglio regionale. A sostegno della proposta nei mesi scorsi erano state raccolte 30mila firme

Si è concluso con una bocciatura in Consiglio regionale il travagliato iter della proposta di legge 50/50 sulla pari rappresentanza di genere. Nei mesi scorsi a sostegno della proposta il Comitato 50/50 aveva raccolto ben 30mila firme. Nonostante l'elevato numero di adesioni, però, la discussione della proposta di legge aveva subito una serie di rallentamenti e rinvii, tanto da provocare le proteste dei promotori, che avevano più volte manifestato in via Capruzzi per chiedere di accelerare l'esame della proposta. La discussione in aula si finalmente è tenuta oggi, seguita dal voto segreto, il cui esito è stato appunto la bocciatura della proposta di legge.

LA PROPOSTA DI LEGGE - La legge era composta da due articoli: il primo prevedeva che in ogni lista fosse garantita parità di rappresentanza per i due sessi (pena l’inammissibilità della stessa) e che la presenza paritaria fosse rispettata nei programmi di comunicazione politica e nei messaggi autogestiti; il secondo prevedeva la possibilità per l’elettore di esprimere la doppia preferenza, non attribuibile a candidati/e dello stesso sesso. Per l'approvazione della legge era necessaria la maggioranza qualificata (36 voti). L'aula tuttavia  non è arrivata ad esprimere il voto finale dal momento che ha bocciato i singoli articoli del testo, facendo ricorso al voto segreto. Modalità a cui si è fatto ricorso su richiesta di sette consiglieri del centrodestra.

INTRONA: "SARA' RECUPERATA CON LA NUOVA LEGGE ELETTORALE" -   Secondo il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, con la mancata approvazione della legge “è stata sciupata una bella pagina di politica, ma nulla è perduto, il prossimo Consiglio regionale rispetterà la parità di genere”. "I principi della proposta di legge di iniziativa popolare del Comitato ‘Mai più senza 50 e 50’, che oggi hanno subito una battuta d’arresto, verranno recuperati nella nuova legge elettorale. - ha assicurato Introna - Quella che necessariamente dovrà essere adottata, per tenere conto sia della riduzione a 50 consiglieri del plenum che delle osservazioni della Consulta sul premio di maggioranza". “Sono certo però - ha assicurato Introna - che l’intero Consiglio regionale condividerà le ragioni della parità in sede di modifica della nuova legge elettorale e che la condivisione di tutti favorirà il recupero dei principi espressi nei due articoli sottoscritti da trentamila elettori pugliesi, donne e uomini”.

MINERVINI: "LA PIU' BRUTTA PAGINA DI QUESTO CONSIGLIO" - Rammarico per l'esito del voto è stato espresso anche dall'assessore regionale Guglielmo Minervini. "La politica più vile - ha commentato Minervini su Facebook - è quella che non ha il coraggio di manifestare a viso aperto le proprie idee. Quella che si nasconde. La bocciatura col voto segreto della legge 50&50 è la pagina più brutta scritta da questo consiglio".

NEGRO (UDC): "IL MURO CONTRO MURO NON PAGA" - Dopo il voto non sono tuttavia mancati neppure i commenti critici nei confronti del comitato promotore della legge, come quello del presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro. "Il muro contro muro non paga mai. - ha detto Negro - La bocciatura della legge sulla parità di genere deve far riflettere i rappresentanti del comitato 50e50 che hanno rifiutato di inserire il provvedimento in un progetto di riforma organica delle legge elettorale, tentando di imporre al Consiglio di esprimere un voto subito. Ma deve fare anche riflettere chi ha cercato di strumentalizzare questa legge, utilizzandola come bandiera da campagna elettorale”. “La bocciatura della proposta di legge ci rammarica – ha sottolineato il capogruppo Udc – ma è il risultato di atteggiamenti estremistici che non possono trovarci d’accordo".

 

 

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