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Comunali Bari 2014

Convochiamoci per Bari: "Le accuse di compravendita dei voti pagina nera delle primarie"

La riflessione in 5 punti del movimento di cittadinanza attiva: "Il risultato delle primarie del centrosinistra impone alle forze sane e vive di Bari una forte reazione per recuperare la sovranità della cittadinanza sociale, fuori dalle inquietanti logiche dei partiti"

Cinque dati, cinque spunti di riflessione sulle primarie del centrosinistra che si sono svolte domenica scorsa. "Convochiamoci per Bari", il movimento di cittadinanza attivo collocato a sinistra, commenta il quadro emerso dalle consultazioni del 23 febbraio.

"Le primarie nel centro - sinistra per il candidato Sindaco di Bari impongono l’attenzione su cinque dati oggettivi", si legge in una nota. "Il primo è costituito dall’affluenza di oltre ventimila votanti, ciò che manifesta una precisa spinta partecipativa della cittadinanza che si richiama ai programmi del centro - sinistra".

"Il secondo riguarda la procedura delle primarie. Così come viene intesa e organizzata, senza regole certe, essa rischia di corrompere anziché irrobustire la forza partecipativa dei cittadini alla politica".

"Il terzo dato è squisitamente politico e indica una chiara prevalenza all’interno del centro – sinistra barese della componente del partito – “Realtà Italia” che ha raccolto sul suo candidato il 42% dei consensi, mentre le restanti plurime componenti della coalizione che appoggiavano De Caro – Sannicandro hanno raggiunto complessivamente il 58% dei voti. Ciò segnala una chiara mutazione genetica verso destra del centro - sinistra barese".

"Il quarto dato è costituito dalle dichiarazioni trionfalistiche dei sostenitori del candidato Olivieri, i quali non esitano a rivendicare presunti diritti su futuri assessorati stante il successo guadagnato sul campo dal partito azienda “Realtà Italia”".

"L’ultimo dato rilevante è costituito dalle accuse di compravendite di voti e di infiltrazioni esterne nella competizione elettorale mosse dal fronte “De Caro” a quello “Olivieri”. Questa costituisce forse la pagina nera delle primarie perché segnala l’abisso morale in cui è precipitata la pratica politica nella nostra città. La compravendita dei voti per la candidatura a Sindaco, ove accertata, costituirebbe un fatto di inaudita gravità. Peraltro, coloro che accusano Olivieri di aver alterato le primarie sono gli stessi che lo hanno nominato al vertice della Multiservizi e oggi gli consentono di restare tranquillamente in quella carica strategica per la comunità locale. Una sorta di surreale spettacolo di insensatezza. Per queste ragioni il risultato delle primarie del centro – sinistra impone alle forze sane e vive di Bari una forte reazione tesa a recuperare la sovranità della cittadinanza sociale al servizio dei beni comuni, fuori dalle inquietanti logiche di partiti occupati da potentati economici in guerra tra loro per accedere ad una carica che invece dev’essere posta all’esclusivo e disinteressato servizio delle donne e degli uomini della nostra città".

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