"Siederò in Consiglio comunale senza alcun desiderio di rivalsa, cercando di fare un'opposizione costruttiva, senza contrapposizioni aprioristiche. Sarò un consigliere di costruzione". Il giorno dopo la pesante sconfitta al ballottaggio, Mimmo Di Paola ha dato appuntamento al comitato di via Calefati per fare il punto finale su una lunga e aspra campagna elettorale

Un percorso cominciato a settembre scorso: mille difficoltà da dribblare e, a volte, anche le fastidiose punzecchiature del fuoco amico, di una coalizione che non sempre ha mostrato di raccogliersi compatta attorno a una figura espressione della società civile e non delle segreterie di partito. Il 34,6% di preferenze ottenute al secondo turno aprirà forse una riflessione nel centrodestra, ma all'ex presidente di Aeroporti di Puglia interessa altro: "Non c'è stato sfaldamento, ma normale dialettica politica" spiega riferendosi agli screzi degli ultimi mesi tra le anime delle liste a sostegno della sua candidatura. 

Di Paola mostra il suo fair-play anche parlando del suo avversario: "Sono state due settimane caratterizzate da confronti diretti con il mio competitor. Ho sentito Decaro e ci siamo visti. Sono contento poiché possiamo cominciare a lavorare. Se saranno mantenute alcune cose da lui promesse per quanto riguarda il metodo da seguire, non potrà che esserci il mio sostegno".

Pace fatta, dunque, tra i due, dopo qualche stoccata al veleno (o meglio, al 'sapore' di champagne): "I rapporti personali - spiega - non sono stati un fatto di maniera in questa campagna personale. Sono stati sempre ottimi, ma lo erano anche precedentemente. Ritirerò la querela nei suoi confronti, la città non ha bisogno di ulteriori polemiche. Bari - ha affermato - si è espressa e rispetto profondamente quello che i cittadini hanno deciso. E' un verdetto chiaro".